La loro chiamata arriva all'indomani della tragica morte di Hazel Pearson, una donna di 79 anni affetta da celiachia, morta dopo che le era stato erroneamente servito Weetabix, un cereale contenente glutine, nonostante gli avvertimenti espliciti della sua famiglia e le chiare indicazioni nella sua cartella clinica.
L'inchiesta sulla morte della signora Pearson ha rivelato che la negligenza ha avuto un ruolo, portando il capo dell'avvocatura di Celiac UK, Tristan Humphreys, ad affermare che la sua morte è stata un "chiaro fallimento delle cure che non avrebbe mai dovuto essere permesso che accadesse". Ha espresso preoccupazione per le carenze sistemiche nel supportare i celiaci quando necessitano di cure mediche, citando un sondaggio di Celiac UK che indicava che il 70% degli intervistati riteneva che il personale medico e della ristorazione non avesse conoscenza delle diete prive di glutine e del rischio di contaminazione incrociata. Inoltre, oltre tre quarti degli intervistati hanno riferito che familiari o amici hanno portato loro cibo senza glutine mentre erano in ospedale.
Humphreys ha sottolineato che, sebbene il Galles abbia degli standard alimentari obbligatori che delineano il livello di assistenza necessario, questi standard non sono stati rispettati nel caso della signora Pearson. Celiac UK fornisce attivamente consulenza e guida per garantire la fornitura sicura di alimenti senza glutine.
L'ufficio sanitario di Betsi Cadwaladr, responsabile delle carenze assistenziali nel caso della signora Pearson, è ora sotto esame e si è impegnato a rivedere le pratiche assistenziali per i pazienti celiaci. L'inchiesta ha rivelato sistemi inadeguati in atto presso l'ospedale, con la signora Pearson che aveva subito simili sviste dietetiche in un altro ospedale mesi prima della sua morte.
La signora Pearson si ammalò gravemente dopo aver consumato Weetabix al Wrexham Maelor Hospital e morì di polmonite da aspirazione quattro giorni dopo. L'inchiesta ha sottolineato che l'ospedale avrebbe dovuto essere a conoscenza delle sue restrizioni dietetiche, ma non disponeva di sistemi adeguati per garantirne la conformità.
Il coroner aggiunto Kate Robertson, che presiede l'inchiesta, ha espresso la sua intenzione di emettere un avvertimento al consiglio sanitario riguardo al rischio di morti future. L'ente sanitario, criticato per il ritardo nella risposta alla morte della signora Pearson, ha ora il compito di rivedere i risultati e adottare le misure appropriate per prevenire incidenti simili in futuro.
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