Comprendere la malattia celiaca richiede di svelare il complesso puzzle genetico che sta alla base di questa condizione autoimmune. All’interno del genoma umano, alcuni geni si distinguono come attori chiave, influenzando la suscettibilità e modellando il panorama della malattia celiaca. Esistono geni sia comuni che non comuni correlati alla celiachia e alla sensibilità al glutine, e qui li esploreremo entrambi.
Il numero di geni associati alla malattia celiaca è più di due, ma ci sono due geni principali che vengono comunemente testati per la suscettibilità alla malattia celiaca. Questi geni sono HLADQ2 e HLADQ8.
È importante notare che la presenza di questi geni non garantisce lo sviluppo della malattia celiaca. Inoltre, l'assenza di HLADQ2 e HLADQ8 non esclude la possibilità di malattia celiaca, poiché esistono casi di individui affetti da celiachia a cui mancano questi geni e ci sono geni meno comuni che sono stati trovati correlati alla malattia.
Sebbene HLADQ2 e HLADQ8 siano i geni primari associati alla malattia celiaca, altri fattori genetici possono contribuire al suo sviluppo. Nell’ambito della celiachia, il discorso genetico si estende oltre i ben noti geni HLADQ2 e HLADQ8 fino ai geni non comuni che contribuiscono alla malattia. Sebbene non siano così diffusi come le loro controparti più riconosciute, è stato scoperto che diversi geni non comuni sono un fattore nello scatenare la malattia celiaca in alcuni individui.
Curiosamente, il panorama genetico che attraversiamo nella malattia celiaca estende la sua influenza oltre i confini di questa condizione autoimmune. Ricerche emergenti suggeriscono un potenziale legame tra alcuni geni associati alla celiachia e la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS). Sebbene alla NCGS manchi la componente autoimmune osservata nella malattia celiaca, la sovrapposizione dei marcatori genetici suggerisce meccanismi condivisi. Gli individui affetti da NCGS possono anche portare variazioni genetiche che contribuiscono alla loro sensibilità al glutine. Svelare queste connessioni amplia la nostra comprensione dei disturbi legati al glutine e apre strade per indagare lo spettro delle condizioni correlate al glutine. L’intricata interazione della genetica sia nella malattia celiaca che nella sensibilità al glutine non celiaca invita a esplorare ulteriormente le sfumature delle risposte immunitarie indotte dal glutine, aprendo la strada a approfondimenti più completi sui problemi di salute legati al glutine.
In sintesi, mentre HLADQ2 e HLADQ8 sono marcatori significativi di suscettibilità alla malattia celiaca, avere questi geni non è una diagnosi definitiva, e non averli non esclude la possibilità della malattia celiaca. Altri fattori genetici e ambientali contribuiscono allo sviluppo della malattia celiaca. La diagnosi prevede in genere una combinazione di test genetici, test sierologici e, in alcuni casi, una biopsia dell’intestino tenue. Man mano che decifriamo il progetto genetico, diventa evidente che la malattia celiaca non è uno scenario valido per tutti. L’interazione di diversi fattori genetici mette in luce la variabilità nel modo in cui la malattia si manifesta e sottolinea l’importanza di approcci individualizzati alla diagnosi e alla gestione.
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