Studi sugli animali hanno suggerito che la compromissione della gluconeogenesi intestinale può avere effetti a lungo termine sulla salute metabolica ed essere associata allo sviluppo del diabete di tipo 2 e della steatosi epatica non alcolica (NAFLD).
Il gruppo di ricerca comprendeva Olof Karlson, Henrik Arnell, Audur H. Gudjonsdottir, Daniel Agardh e Åsa Torinsson Naluai. Sono variamente affiliati al Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Istituto di Biomedicina, Accademia Sahlgrenska presso l'Università di Göteborg, Göteborg, Svezia; il Dipartimento di Gastroenterologia Pediatrica, Epatologia e Nutrizione, Ospedale Pediatrico Regina Silvia, Ospedale Universitario Sahlgrenska, Göteborg, Svezia; il Dipartimento di Scienze Cliniche, Unità di Celiachia e Diabete, Università di Lund, Malmö, Svezia; e il Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Istituto di Biomedicina, Accademia Sahlgrenska dell'Università di Göteborg, Göteborg, Svezia.
L'obiettivo dei ricercatori era quello di esaminare la gluconeogenesi intestinale a livello di espressione genetica nei bambini affetti da celiachia non trattata. Hanno utilizzato la reazione a catena della polimerasi quantitativa (qPCR) per misurare l'espressione di 11 geni bersaglio correlati alla gluconeogenesi intestinale nelle biopsie duodenali raccolte da 84 bambini con malattia celiaca non trattata e 58 controlli della malattia. I livelli di espressione sono stati confrontati per valutare eventuali differenze.
I risultati hanno rivelato che i bambini con malattia celiaca non trattata mostravano un’espressione significativamente inferiore di nove geni bersaglio coinvolti nella gluconeogenesi intestinale rispetto al gruppo di controllo. Questi geni includevano FBP1, G6PC, GLS, GPT1, PCK1, PPARGC1A, SLC2A2, SLC5A1 e SLC6A19. Tuttavia, non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nell'espressione di G6PC3 o GOT1.
La ridotta espressione di questi importanti geni suggerisce un alterato processo di gluconeogenesi intestinale nei bambini con malattia celiaca non trattata. Non è chiaro se questa diminuzione sia una conseguenza dell’infiammazione intestinale o di una via metabolica condivisa associata ad altre malattie metaboliche croniche. Tuttavia, questa alterata gluconeogenesi intestinale può contribuire all’aumento del rischio di steatosi epatica non alcolica osservato nei pazienti celiaci.
Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i meccanismi alla base di questi risultati e per esplorare potenziali interventi o trattamenti che potrebbero alleviare le conseguenze metaboliche della compromissione della gluconeogenesi intestinale nei soggetti affetti da malattia celiaca.
Maggiori informazioni in BMC Medicine, volume 20, Numero articolo: 440 (2022)