Lo studio è stato condotto da Subramanian, Lakshmimathy MD; Coo, Helen MSc; Jane, dottoressa Alanna; Flemming, Jennifer A. MD, MAS; Acker, Amy MD; Hoggan, Benjamin MSc; Griffiths, Rebecca laureata; Sehgal, Anupam MBBS, DNB; Mulder e Daniel MD, PhD. Sono variamente affiliati al Dipartimento di Pediatria, Queen's University, Kingston, Ontario, Canada; l'Unità di ricerca sulle malattie gastrointestinali, Facoltà di Scienze della Salute, Queen's University, Ontario, Canada; e l'Istituto di scienze cliniche valutative (ICES), Ontario, Canada.
Il loro studio è un’analisi retrospettiva di coorte abbinata, che ha coinvolto individui di età inferiore ai 50 anni con diagnosi di malattie gastrointestinali immunomediate tra il 2002 e il 2020. I ricercatori hanno meticolosamente abbinato i casi con i controlli in base all’anno di nascita, al sesso e alla regione di residenza. Tra gli 83.920 casi esaminati sono stati esclusi quelli con disturbi alimentari preesistenti.
Nel periodo di follow-up fino al 31 gennaio 2022, lo studio ha identificato 161 casi di disturbi alimentari tra individui con malattie gastrointestinali immunomediate, rispetto a 160 tra i controlli. Il rapporto del tasso di incidenza per i disturbi alimentari in questa popolazione era 1,99, indicando un rischio quasi doppio.
È interessante notare che il rischio era particolarmente pronunciato tra i casi pediatrici, con i bambini sotto i 18 anni che mostravano un rapporto di rischio significativamente più elevato rispetto agli adulti. Ad esempio, i casi incidenti pediatrici di colite ulcerosa hanno mostrato il rapporto di rischio più elevato pari a 4,11.
Questi risultati sottolineano l’importanza dello screening e della diagnosi precoce, soprattutto tra i pazienti pediatrici con malattie gastrointestinali immunomediate. Gli operatori sanitari dovrebbero essere vigili nel monitorare i pazienti con malattia celiaca e IBD per segni di disturbi alimentari, poiché un intervento tempestivo può avere un impatto significativo sui risultati. Sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare i meccanismi sottostanti che guidano questa associazione e sviluppare interventi mirati per mitigare il rischio.
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