Buongiorno a tutti , a mia figlia è stata diagnosticata la celiachia intorno ai primi di giugno , quando la scuola era ormai finita, a settembre farà la quarta elementare e sicuramente dovrò avvisare le insegnanti e tutti gli amichetti , per chi ha già af
Mariangela: Buongiorno a tutti , a mia figlia è stata diagnosticata la celiachia intorno ai primi di giugno , quando la scuola era ormai finita, a settembre farà la quarta elementare e sicuramente dovrò avvisare le insegnanti e tutti gli amichetti , per chi ha già affrontato la situazione com’è andata come vi siete comportati voi fa genitori e le maestre hanno fatto qualcosa per farlo capire al resto della classe nella maniera più semplice e sopratutto senza far sentire o far apparire la diversità di mia figlia ma rendere il tutto il più “leggero” possibile
Aldo: Mariangela, vorrei fare una considerazione a riguardo del <>. ...la celiachia deve essere affrontata da due differenti punti di vista interlacciati comunque fra loro: quello medico e quello psicologico.Discutiamo ogni giorno se quel cibo è idoneo o no, ci chiediamo ogni giorno se quel medicinale è idoneo o no, ma ci dimentichiamo (o facciamo finta di dimenticarcene) degli aspetti psicologici, aspetti che soprattutto nell'età della crescita e dello sviluppo sono ugualmente importanti (se non addirittura più importanti) di quelli strettamente alimentari.L'ambiente famigliare (i genitori in primis) e la scuola sono di importanza fondamentale per vivere la celiachia con conoscenza delle attenzioni ma con serenità.Se sgarriamo mangiando involontariamente un pezzo di cibo glutinoso, mal che vada stiamo male per un po' ma poi passa.Se non curiamo gli aspetti psicologici non appena ci accorgiamo di queste difficoltà interiori, poi ce le portiamo avanti per tutta la vita, e non possono che peggiorare.L’adolescenza, inoltre, è una delicata fase di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, ed è costituita da dinamiche complesse con cambiamenti fisici e psicologici. E' un periodo che richiede una particolare attenzione da parte dei genitori.Quello che dobbiamo evitare, come genitori, è che nascano dei traumi nel bambino celiaco causati dalle prese in giro e dalle battute degli altri bambini.E se questi traumi sono già nati dobbiamo prendere subito tutte le necessarie e dovute azioni nei confronti dei bambini che prendono in giro, nei confronti dei genitori dei bambini che prendono in giro, nei confronti della scuola.Se non riusciamo da soli a eliminare questi traumi non dobbiamo avere nessuna remora a rivolgerci da uno psicologo. Molti ospedali che trattano la celiachia dal punto di vista medico hanno anche degli psicologi a disposizione dei celiaci e dei genitori dei celiaci.
Aldo: Ciao Mariangela , dal punto di vista delle normative di legge: . La legge 123/2005 prevede, all'articolo 4, che “Nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche devono essere somministrati, previa richiesta degli interessati, anche pasti senza glutine”. Le scuole parificate rientrano tra quelle strutture “pubbliche” contemplate dalla Legge 123/2005 e pertanto come tali devono garantire il pasto senza glutine al celiaco. Sostanzialmente si sancisce il diritto del celiaco ad avere un pasto sicuro senza glutine nelle mense scolastiche e ospedaliere. La Legge 123/2005 non è applicabile invece alle mense delle strutture private. ATTENZIONE: I celiaci che usufruiscono del pasto presso una mensa di una struttura pubblica o equiparabile (scuole private legalmente riconosciute, per esempio) hanno quindi diritto, dietro richiesta, al pasto senza glutine. Tuttavia quale menù offrire dipende dall'azienda di ristorazione collettiva. La definizione di questo pasto e l'uniformità con quello glutinoso può comunque essere discusso con la scuola e con chi eroga i pasti..Oltre a questo aspetto, AIC offre un servizio completamente gratuito che si rivolge agli insegnati, agli operatori della mensa ed agli stessi alunni dei bambini celiaci. Questo servizio di formazione ed informazione si chiama : “In fuga dal glutine”. Chi è interessato a questo servizio gratuito può scrivere a infugadalglutine@celiachia.it indicando la regione e provincia dove risiede, e poi AIC provvederà a mettere l'interessato in contatto con l'associazione territoriale di riferimento.
Francesca: Diversità? Ma è uno scherzo o cosa? Non ho parole
Maria: Dalle esperienze avute io (io lavoro dentro la scuola) , posso dirti che i bambini sin dall'infanzia, sono molto molto responsabile(anche i compagni) Ti consiglio di portare dolce e salato confezionati a lunga conservazione, così che la bimba possa sempre partecipare in tutte le situazioni . Giustissimo avvisare tutto il personale e i compagni di classe.
-- Erika: Maria vero! Certo che giusto supporto delle insegnanti fa la differenza!
Lucia: L'aspetto per me più importante e fondamentale è che i bambini celiaci non si sentano "diversi" o additati o peggio ancora presi in giro da battutine dette sottovoce. So che questo è un argomento che AIC tratta nel suo programma e, a mio parere, se ci sono bambini che fanno battutine o prese in giro la prima cosa da fare immediatamente è quella che la scuola spieghi la celiachia e che chiami anche i genitori dei bambi che prendono in giro.
-- Jessica: Lucia magari fosse così! Purtroppo non sempre è così ed è molto triste, o almeno lo è stato per me che per tutti gli anni delle elementari e delle medie mi hanno sempre presa in giro…nessuno faceva niente e io non parlavo di questo con i miei genitori per paura… a volte gli insegnati fanno finta di non vedere e i genitori dei bambini che fanno angherie se ne infischiano…dipende tutto dagli insegnanti e dalla scuola purtroppo…
Annarita: Io ti consiglio assolutamente di contattare già le insegnanti e chiedere che si informino per il progetto "In fuga dal glutine"
Francesca: Mio figlio è stato diagnosticato a otto anni. C'è stato il covid e il periodo della mensa per fortuna è stato breve. Le maestre non hanno fatto un granché, i compagni non si sono sempre comportati bene ma mio figlio crescendo si è responsabilizzato molto e questa cosa mi ha fatto stare più tranquilla.
Giorgia: Se non mangia a scuola, cambia poco. Sta a te parlarne magari alle altre famiglie per evitare episodi "spiacevoli" a eventi tipo cene o compleanni
Sam: Non aspettarti collaborazione... avvisa prima di tutto la mensa, poi le insegnanti. Lascia che sia lui ad avvisare gli amichetti, questo gli permetterà di viverla più serenamente. Spiegagli in modo "leggero" la celiachia e vedrai che pian piano imparerà a gestire la cosa quando gli vengono offerti cibi o anche semplici caramelle
Erika: Parla con le insegnanti. Nella classe di mio figlio questo anno si è scoperto il diabete di un compagno e le insegnanti hanno approfondito l’argomento collegandolo anche a scienze ed altre materie, in modo da applicare una corretta inclusione ed informazione.Penso sia bello che venga fatto anche in caso di celiachia, senti AIC alla quale sei iscritta, il loro materiale è sicuramente di supporto a tutti
Maria: Dovrai presentare un certificato dove parlerà delle intolleranze . Verrà informata la mensa scolastica e faranno un menù adeguato. Ciò che porterà a colazione sarà vostro compito. Non ci sono problemi. È solo che non potrà mai fare cambio di merendine. Lo ha imparato una bambina di 4 anni, imparerà anche lei.
Lara: Ciao! Anche noi abbiamo avuto la diagnosi poco prima dell'inizio della scuola e siamo state fortunate, perché abbiamo avuto a che fare con persone professionali e comprensive del problema. Abbiamo dovuto presentare un certificato per avere il menù speciale in mensa e, fatto questo, il personale e il menù non ci hanno dato problemi. Ovviamente ho spiegato le linee guida alle insegnanti (che avevano già una certa conoscenza della celiachia) e mi sono raccomandata con mia figlia, che all'epoca aveva 4 anni.Ai compagni non ho spiegato nulla, perché all'asilo erano troppo piccoli per capire. Ci ha pensato mia figlia a spiegare perché e per come, col tempo. Oppure eventualmente le maestre.Alle elementari stessa cosa, anche se in occasione della prima riunione con i genitori, ho detto che mia figlia è celiaca nel contesto della pianificazione di alcuni eventi. Non che se ne ricordino tutti, o se ne sia tenuto particolarmente conto, ma almeno è stato comunicato.Come altri hanno suggerito, ho lasciato una merendina di scorta da tenere in classe per eventuali dimenticanze.La grande differenza la fanno le persone con cui si ha a che fare. E lì è questione di fortuna, purtroppo.
Luciani: Devi andare a fare il certificato alla Asl e poi presentarlo alla mensa e poi avvisi le maestre
Martina: In fuga dal glutine è un progetto importante e molto utile ,putroppo poco conosciuto.Deve essere direttamente la scuola a richiedere di partecipare al progetto Parlane con l' insegnante o direttamente con il preside. I volontari Aic della tua città verranno a parlare agli insegnanti e daranno loro del materiale ( anche un gioco in scatola) per spiegare agli alunni la celiachia. Se hai bisogno di più dettagli contattami. Sono una volontaria Aic e mi occupo del progetto nella mia città.