Gio: Buongiorno a tutti. Stamattina mentre riordinavo i vari esami fatti negli ultimi mesi, che hanno portato poi a Giugno alla diagnosi di celiachia, March 3, con totale atrofia dei villi, mi è balzato agli occhi un dato. A Febbraio 2020, prima di fare le analisi specifiche, mi era stata prescritta una gastroscopia, a seguito di un periodo in cui avevo sempre reflusso e tachicardia dopo i pasti. Da questa gastro, emerse soltanto ernia iatale e cardias incontinente. La mucosa del duodeno appariva normale. Tanto che non mi viene fatta nemmeno la biopsia. Alla visita gastroenterologica, la dottoressa ritiene opportuno approfondire il tutto con gli esami per la celiachia, vista la familiarita' e considerato che 20 anni fa mi dissero che avevo una celiachia potenziale. Le analisi, danno esito positivo. Così la gastroenterologa, mi prescrive una nuova gastroscopia, con biopsia. Faccio la gastro a fine Maggio, esattamente 3 mesi dopo la prima, risultato ernia iatale, cardias incontinente, gastrite cronica lieve, e March 3. Premetto che le gastroscopie sono state fatte dalla stessa dottoressa. Solo che dalla prima il duodeno appariva normale, nella seconda già senza biopsia osservano i villi intestinali danneggiati. Mi sembra assurdo tutto questo, e mi viene da pensare a quanta superficialità ci sia in questo campo. La seconda volta, l'esame è stato eseguito in maniera scrupolosa solo perchè avevo gli esiti delle analisi.