Ciao a tutti. Mia figlia ha 8 anni e mezzo ed abbiamo scoperto la sua celiachia 3 anni fa. Nonostante fosse ed è tuttora piccola, si è sempre comportata in maniera davvero impeccabile, non si è mai lamentata più di tanto e si è adattata sia davanti alla

Roby: Ciao a tutti. Mia figlia ha 8 anni e mezzo ed abbiamo scoperto la sua celiachia 3 anni fa. Nonostante fosse ed è tuttora piccola, si è sempre comportata in maniera davvero impeccabile, non si è mai lamentata più di tanto e si è adattata sia davanti alla dieta, che alle analisi, visite ecc . Abbiamo fatto vacanze in posti impensabili dove prodotti per celiaci non esistono e nonostante ciò si è adeguata a mangiare riso, pesce frutta e verdura... Anche troppo vista la sua età!!! Ultimamente però ha qualche momento di sconforto. Dice che pensa a quando sarà grande e non potrà mangiare niente quando farà gli aperitivi con le amiche, che per tutta la sua vita non potrà sentire il sapore di alcune cose, che spesso ai compleanni si dimenticano di lei, che anche se capisce che non tutti sanno si sente diversa.. Insomma una serie di cose più che comprensibili e che ad una mamma fanno più male di una coltellata. Volevo confrontarmi con qualcuno che magari ha figli della sua età? Come affrontare questi momenti? Sicuramente le passerà, io le ho sempre fatto vedere il bicchiere mezzo pieno ma in certe occasioni la ascolto e la faccio sfogare perché mi sembra che ogni parola sia superflua.
Maria: Posso dirti qual è stata la mia esperienza di figlia. I momenti di sconforto sono fisiologici e a volte davvero si ha solo bisogno di sfogarsi ed essere ascoltati. Adattarsi va bene, è una dote, ma adeguarsi ad ogni stimolo esogeno senza battere ciglio non è sempre positivo: in questo senso i momenti di sconforto e di tristezza sono non solo normali, ma anche un modo sano di rispondere al disagio. Bisogna solo imparare a superarli. A quel punto, un gesto di inclusione vale più di molte parole. Cucinare insieme, condividere il cibo, organizzare un’esperienza di condivisione per sentirsi inclusi e accolti oltre le diversità. Se vuoi essere più preparata potresti rivolgerti allo psicologo segnalato dalla tua aic regionale: sono sicura che saprà dirti quali sono le parole migliori per far sentire tua figlia compresa senza però rischiare di rinforzare il suo stato negativo. In bocca al lupo
-- Roby: Maria si infatti in queste occasioni mi sento di ascoltarla e lasciarla parlare e basta perché so che ha ragione....
-- Maria: Sapere di avere una mamma disposta ad ascoltare è già di grande conforto per tua figlia, ne sono sicura ️
Lo: 27 anni celiaca da 15, non l’ho mai accettato, quindi sarà dura hai la vita sociale DIMEZZATA!
-- Marina: Lo condivido
-- Roby: Purtroppo si..
-- Rossanina: Lo forse dipende da dove si abita... io sono celiaca. Intollerante al lattosio. Allergica al bianco d’uovo e al nichel. Eppure riesco ad uscire e quando sono fuori per lavoro riesco sempre a trovare qualcosa. Certo... ero una gourmet, adesso quando esco ho delle limitazioni alimentari... ma di certo non sociali
-- Antonella: Io l' ho scoperto da adulta e credo questo faccia la differenza ma la mia vita sociale non ne ha risentito. Anzi ad ogni cena di lavoro dove mi trovo con gente che non conosco non ho bisogno di inventare spunti di conversazione perché tutti iniziano co n domande e curiosità che fanno rompere il ghiaccio. Inoltre in Italia anche i locali sono mediamente preparati. All'estero, a volte, c'è da adattarsi. Immagino che una bambina di oggi fra una decina d'anni avrà ancora più possibilità.
-- Claudia: Lo condivido
-- Lo: Rossanina beata te
-- Federica: Sicuramente bisogna sapersi adattare.. cosa che faccio da quando l ho scoperto a 12 anni, anche se ormai tante cose sono cambiate, in qualsiasi ristorante vai e dici che sei celiaca ora sanno tutti cos'è e sono preparati.. ci sono tanti posti che fanno cucina apposta! E sicuramente si migliorerà ancora!
-- Rossanina: Lo mi dispiace per te io a volte ho mangiato solo prosciutto mentre gli altri facevano un pranzo luculliano, ma sono stata felice di essere in loro compagnia...
Filomena: Secondo me conviene dire la verità, la celiachia è un problema per l'aperitivo per le feste. Ho 45 anni e vado alle feste con i panini, spesso e volentieri non tocco nulla perché non c'è , paghi comunque la quota per la torta o il resto che non potrai mangiare. Il prezzo che devi pagare per fare un minimo di vita sociale. P.S. fa parte del gioco.
Cristina: Purtroppo ti capisco... la mia bimba ha 8 anno e da 1 anno abbiamo scoperto che è celiaca... inizialmente lei ha reagito meglio di me... Ora però inizia con i primi disagi e con gli sconforti Penso sia normale e che nonostante le nostre bimbe siano delle rocce, prima o poi la realtà che si prospetta è difficile da digerire … Altro...
Elena: Penso che da piccoli sia più difficile accettare il tutto.pero capirà..io sono celiaca da 12anni..e fortunatamente.ad ogni festa che vado o altri posti si ricordano anche di me..dopo devi dire che purtroppo c'è ancora tanta ignoranza sulla celiachia nei bar ristoranti ecc..
Silvia: Sono momenti di sconforto che capisco perfettamente. Mia figlia ha 18 ed è celiaca da quando ne aveva 12, in piena adolescenza. Non ha mai rinunciato a nulla! Persino viaggi all’estero perché la vita sociale non deve essere condiziona esclusivamente dal cibo Certo dovrà rinunciare a certi piatti ma di sicuro non rinuncia a vivere appieno la sua meravigliosa vita !
Marisol: Sono celiaca da 22 anni, ossia dalla nascita e finché c'era mia mamma che ai compleanni mi portava il mangiare a parte, non capivo il problema. Quando sono cresciuta e ho dovuto affrontare da sola compleanni, mangiate etc, spesso non andavo perché mi v ergognavo di essere diversa dagli altri. Solo qualche anno fa ho capito che alla fine è un'allergia come un'altra e ho trovato delle persone che della mia malattia ne hanno fatto una cosa su cui scherzare e pensano sempre a me prima di prenotare in qualche ristorante. Il consiglio che do a tua figlia è di sbattersene delle feste, porterà il suo mangiare e quando le chiederanno perché lei spiegherà cos'ha e basta! La celiachia è ormai una malattia molto diffusa e tutti la conoscono oggi, per cui è fortunata. Ai miei tempi era davvero dura spiegare cosa fosse!
Luisa: . Io figlio e celiaco da 34 enongli hofatto mai pesare nemmeno adesso lui sisente a disagio
Cristina: Ho scoperto di essere celiaca 3 anno fa'..e capisco molto bene sia tua figlia che te come mamma...il disagio purtroppo c'è..e non so se mai passerà dipende sicuramente da dove viviamo perché mi rendo sempre più conto che ci sono le grande città che t i fanno sentire uguale e non diversa...trovi sempre tutto!! Altri invece come nella provincia dove abito io che ti fanno sentire un extraterrestre...nn ci sono bar...2 ristoranti e basta...e li capisci l ignoranza che c'è in giro...credo che tua figlia crescendo capirà che forse è meglio preparare un buon aperitivo a casa propria con le persone più strette che realmente ti vogliono bene e ti capiscono...poi magari le cose cambieranno sempre in meglio andando avanti..
Simona: Ti capisco. Ho una figlia di un anno più grande, diagnosticata a quattro anni, e anche lei comincia a fare esattamente i discorsi della tua. Hai ragione, sono una coltellata e veramente non si sa cosa dire. Io cerco di prenderla sul ridere o minimizzar e. Di dirle “vabbè, ti farai un calice di vino invece della birretta. ma vedrai che quando sarai grande, la birra e i prodotti senza glutine saranno ancora più facili da trovare”. Però com’ difficile.
Simona: E pensa che quando siamo assieme, io seguo esattamente le sue “restrizioni”. Non è lei a chiederlo, povera stella, ma è a me che viene spontaneo per cercare di non farla sentire troppo diversa e anche perché mi sentirei in colpa a strafogarmi di focaccia davanti a lei. Anche qui, non so se mi comporto o meno correttamente...
-- Roby: Simona anche io il primo anno ho fatto così poi ho dovuto smettere perché mi aveva alterato le analisi la dieta priva di glutine e i suoi formulati. Detto questo cerco comunque di fare uguale per tutti. Se a noi faccio la piadina a lei impasto … Altro...
Claudia: Mia figlia di 17 celiaca da qnd ne aveva 4 si è sempre adattata da subito ai nuovi sapori del cibo senza glutine. Adesso se fa gli aperitivi sa cosa prendere e cosa no, a cena fuori con le amiche sa cosa chiedere e richiedere (l' attenzione alla non co ntaminazione) mai avuto problemi. Alle feste di compleanno ci va e o si porta qlcs da casa o sa che forse potrà mangiare solo le patatine confezionate se senza glutine. Capisco la tua bimba e le domande che si pone, ma nn è così brutta e triste la vita sociale di un celiaco grande. Vero è che nn potrà mai assaggiare il sapore dei cibi con glutine ma anche i suoi sono buoni e soprattutto la fanno stare bene. A volte assaggio piccoli pezzi di cibo gluten free e posso dire che spesso il sapore è uguale al nostro. Dille che l importante è che lei stia bene ed essere positivi, un abbraccio a tua figlia
Marianna: Mia figlia 16 anni è stata diagnosticata alcuni mesi fa, da un giorno all'altro addio mcbacon e pizza in giro cosi al volo . Ha sofferto inizialmente e ancora ogni tanto per via dell'esclusione sociale per così dire, é dura ma oggi dice che per niente al mondo tornerebbe a cibarsi come prima. i suoi amici quando sono insieme non vanno più nei locali che non offrono alternative per lei inoltre (teneri ) mi ha detto che i più cari amici a casa loro hanno predisposto uno scaffaletto di snack senza glutine qualora lei passasse a trovarli
-- Valeria: Marianna che carini... ️
-- Roby: Anche le amichette e amichetti di mia figlia benché ancora piccoli sono molto carini e accorti con lei. E cerco di farle capire spesso che questa è una grande fortuna ️
-- Marianna: Roby vero ,lei me lo ha raccontato molto commossa , questi gesti non la fanno sentire esclusa
-- Simona: la stessa cosa i bimbi amici di mia figlia. i bambini sono troppo avanti! ormai sono tutti esperti lettori di ingredienti dei prodotti. e a casa degli amici più cari ci sono sempre merendine per lei. e pasta nel caso in cui dovesse fermarsi a cena.
Pini: Mio figlio ha quindici anni, e da dodici è celiaco. Alterna fasi di " ma si va tutto bene" ad altre in cui non vuole andare ai compleanni perché sa che non si preoccupano di lui. Me ne sono fatta una ragione è fisiologico almeno esprime un disagio che … Altro...
-- Marianna: Pini che poi sarebbe cosi semplice ordinare una torta senza glutine per tutti e via bah
Maena: Scrivo questo commento poi taccio per sempre, non ce la faccio a leggere queste cose. Una mia carissima amica ha la sua prima figlia di 3 anni malata di carcinoma alle ovaie, sotto chemio, a 3 anni. Il secondo figlio è malato di fetilchetonuria, sapete cosa è? Non può assumere proteine (latte, uova, pesce, carne, legumi, formaggi, persino il grano) l'assunzione di questi elementi provoca ritardo cerebrale. È un caso limite lo so, 2 su 2 a chi succede? Eppure è successo. In confronto la celiachia è una passeggiata no? Non intendo fare la morale a nessuno, ma invece di parlare di coltellate dobbiamo iniziare noi a dare il giusto peso alle cose per poterlo trasmettere ai nostri figli. Gli aperitivi contano ci mancherebbe, ma ormai sono sempre di più i locali con varianti gluten free, oppure ci si fa fare un bel piatto di prosciutto e mozzarella e via. Sennò mangerà qualcosa a casa e poi soreseggerà un elegante calice di vino rosso dicendo che sta bene così. In ogni caso le coltellate sono altre, cerchiamo di comprenderlo, perché il cibo è importante, ma l'arte di arrangiarsi, trovare soluzioni, adattarsi e ringraziare per essere vivi e liberi lo è molto di più nella celiachia e nella vita in generale. Scusate.
-- Roby: Maena scusa se mi permetto. Ma secondo te io dovrei far smettere di piangere mia figlia in un momento di sconforto incazzandomi o facendola sentire in colpa perché obiettivamente ci sono cose peggiori? Pensi che io non lo sappia da donna adult a? Pensi che io quando parli di bicchiere mezzo pieno non parli proprio di questo? Che ho cercato di farle capire che ci sono cose molto più gravi e più brutte. L'anno scorso ho portato mia figlia in Africa dove per 15 giorni non ha mangiato prodotti formulati per celiaci e dove ha potuto vedere bambini con a mala pena del riso da mangiare. Anche questo come messaggio. Ma mia figlia ha 8 anni ed è una bambina. E per me da mamma, si, quando la vedo sconfortata o che nella sua testolina fa ragionamenti del genere mi fa male. Perché come ogni mamma non avrei voluto affrontare nulla di ciò e soprattutto vederla soffrire anche se per questo motivo. Quindi Forse non volevi fare la morale ma l hai fatto. A volte basta anche una parola di conforto o un confronto senza bisogno di fare i saccenti. Mi dispiace molto per quello che racconti io sono consapevole delle tante cose brutte che ci circondano ma mia figlia è una bambina e ovviamente pensa in primis a quello che vive in prima persona penso sia normale.
-- Viviana: Maena mi dispiace molto per la sua amica ma il suo commento è davvero fuori luogo visto che la signora ha espresso la sua difficoltà ad affrontare le paure e le preoccupazioni di una bimba di 8 anni...paure legittime perché se è vero che la ce … Altro...
-- Claudia: Maena è quello che penso io... In fondo c è purtroppo anche molto di peggio e tra le varie cose la celiachia è il male minore xke nn assumi farmaci a vita, mangi solo determinate (ma cmq moltissime) cose.
-- Marianna: Maena é vero ci sono patologie peggiori , ma non puoi consolare così, verosimilmente un adolescente
-- Claudia: Roby fai benissimo a fare come fai... Ci sono cose molto peggiori vero ma tu devi rassicurare tua figlia positivamente e starle vicino, cose che già fai ️
-- Maria: siamo tutti consapevoli che c’è di peggio, tuttavia questa non è necessariamente la risposta più costruttiva da dare a chi prova e manifesta disagio, perché suscita senso di colpa e induce a reprimere un sentimento che, per quanto negativo, se ben meta bolizzato si risolve positivamente. È normale è umano reagire con tristezza ad una situazione negativa. Sì, anche se nel mondo ci sono persone che soffrono più di noi. Quello che bisogna imparare a fare è riconoscere le emozioni, esprimerle e superarle quando sono negative. Non reprimerle, perché quello sì può sfociare in comportamenti distruttivi verso sé o altri. La positività tossica può fare danni peggiori che concedersi un momento di sana tristezza
-- Giovanna: Maena ci sono grandi problemi e problemi minori, non per questo meno importanti.
-- Simona: Maena parliamo di sensazioni di disagio espresse da bambini, che di certo non hanno i nostri strumenti per fare questi confronti. e che si sentono diversi dai loro amichetti, sia pure per una cosa che noi possiamo ritenere minore o di poco con … Altro...
-- Simona: E comunque non banalizziamo: non si tratta semplicemente di aperitivi e la celiachia è una "passeggiata" fino a un certo punto, se sei fortunato e non sviluppi complicazioni. tanto per cominciare, la genetica di suscettibilità alla celiachia è la stess a del diabete di tipo 1 (che una "passeggiata" non lo è di certo), tanto che le due patologie sono spesso associate (e a volte associate a manifestazioni autoimmuni legate ad altri organi, vedi tiroide). un celiaco diabetico, nella scala della sfortuna, si porrà di certo qualche gradino sopra un individuo affetto da PKU, ma di certo non sta in cima alla scala. in secondo luogo, ci sono una serie di complicanze notoriamente associate alla malattia celiaca. dalle complicazioni tumorali a livello linfonodale intestinale alle forme refrattarie, che nei casi estremi possono portare al trattamento con chemioterapici o autotrapianto di cellule staminali. certo, sono condizioni fortunatamente molto rare. ma il quadro completo della "passeggiata" celiachia è questo e non si limita agli aperitivi. e parlo purtroppo consapevole (grazie, o per colpa, del mio lavoro) che mia figlia è portatrice in omozigosi del genotipo peggiore che poteva capitarle.
-- Claudia: Maena giordano te lo potevi anche evitare sto commento
Antonella: Io ho un figlio di 9 anni e sono passati 3 anni dalla diagnosi della celiachia. Anche lui prova le stesse emozioni, si sente diverso ️
Samanta: Rivolgiti alla tua associazione e chiedi un incontro con una terapeuta.
Lucia: Purtroppo la celiachia porta inevitabilmente con sé questi vissuti e lo dico sia da mamma di un bambino di 7 anni celiaco che da terapeuta che si occupa di problematiche legate alla diagnosi di celiachia. Non si possono negare queste emozioni, non va b … Altro...
-- Roby: grazie mille per questi consigli <3
Alessandro: A mio avviso bisogna collocare la celiachia per quello che è, ossia una patologia che può essere tranquillamente evitata. La cosa va presa con assoluta serenità e tale dovrebbe essere il contesto familiare. Agire nel circostante aiuta molto.
Ester: Io ti consiglio una cosa carina quando la porti ad una festa di compleanno prepara la torta da far assaggiare agli amici così lei è contenta di condividere con loro la fetta di torta in più gli amici provando chi lo sa possono mangiare più la tua torta che quella del festeggiato....io non sono mamma ma mi comporterei proprio così.Anche quando la bambina ti dice mamma ma da grande non posso fare l aperitivo con le amiche tu gli rispondi si però se tu le porterai anche nei tuoi posti(celiaci) mangiano anche loro non ti preoccupare se sono amiche condividono fidati.... ma poi man mano diventa tt naturale anzi fidati che è meglio adesso che ha scoperto la celiachia che dopo per me è stato un trauma ho mangiato tt con il glutine fino a 27 anni da un giorno all'altro ho cambiato tt sai che casino meglio prima che dopo