CIao a tutti, qualcuno saprebbe dirmi se la celiachia rientra tra le categorie protette?A tal proposito ho avuto pareri discordanti...grazie mille!
CIao a tutti, qualcuno saprebbe dirmi se la celiachia rientra tra le categorie protette?A tal proposito ho avuto pareri discordanti...grazie mille! (09:06:40 26-10-2011)
Stefania : Per la mia esperienza no! Godiamo solo della preferenza... ma al concorso a cattedra non ne hanno tenuto conto!
Benedetta : Ok, grazie mille!
Francesca : Ma stiamo scherzando o cosa?!?
Benedetta : Scherzando su cosa?
Francesca : Categorie protette?! Non è una patologia invalidante ne a livello fisico ne mentale..
Benedetta : Hai ragione ma una mia cara amica, che lavora in un'agenzia interinale, mi ha consigliato di informarmi perchè una sua collega le ha raccontato di aver selezionato una ragazza celiaca per una categoria protetta.
Gian Germano Gianmauro : A quanto pare fare domande riguardo la categoria protetta scatena sempre discussioni animate fra i celiaci come se rientrare nelle categorie protette fosse un peccato mortale. Benedetta ti posso dire che io ho fatto la visita e sto aspettando una risposta e questo non perchè mi sento invalido o che ma perchè come te speravo in un lavoro. Nel frattempo ti dico che comunque fare la domanda ti mette davanti a due possibilità: o sei fortunata e magari la commissione ti viene incontro e ti da il 46% di invalidità necessaria a rientrare nella categoria protetta o rischi di prenderne di meno e di conseguenza assumerti un'invalidità che ti accompagnerà per sempre e che potrebbe penalizzarti in altre occasioni. Di seguito ti linko un articolo dove è affrontato il problema in maniera abbastanza esaustiva http://www.celiachia.it/FAQ/faq.asp?idcat=2&idpag=90
Mari : o.O mah..mah...conosco un ragazzo in sedia a rotelle per la spina bifida e non ha invalidità a 100%.... mi stupisce questa cosa!!sopratutto perchè non ci vedo nulla di invalidante nella celiachia..e io stessa sono celiaca!Spero di aver capito male.
Benedetta : Grazie Gian Germano per le informazioni.
Benedetta : Mari dalle mie parti si dice: "Domandare è lecito, rispondere è cortesia"...cosa mi è costato chiedervi?un saluto.
Gian Germano Gianmauro : forse non mi sono espresso bene,ma se dico che faccio domanda per la categoria protetta solo ed esclusivamente per lavoro non significa che io mi senta invalido ma che se c'è una possibilità da sfruttare io la sfrutto visto che comunque il periodo è quello che è.
Ma : Benedetta Castiglia, domandare hai domandato, le risposte, più o meno pertinenti, le hai ricevute... resta solo quest'amaro in bocca per una domanda che francamente mi lascia perplessa... giustamente c'è chi dice che non è una patologia invalidante nè dal punto di vista fisico nè da quello psicologico... il fatto che ci possa essere la possibilità di avere l'invalidità è veramente agghiacciante
Mari : niente è costato chiedere, però, certamente c'è gente davvero che sta messa peggio, e a me sinceramente mi sembra un pò ''esagerata'' questa cosa dell'invalidità. Posso capire una persona che è realmente affetta da patologie gravi collegate alla celiachia. Ma la celiachia in sè, dal mio punto di vista, non è invalidante. Quanto a Gian Germano, io ti auguro di trovare lavoro, purtroppo conosco molte persone, che come te, faticano a trovarlo..ma ti auguro di farlo, senza invalidità!E' davvero triste dover sfruttare cose simili..e io lo dico proprio perchè conosco quel ragazzo sopra citato che è davvero malato e non ha nemmeno riconoscimenti di invalidità al 100% solo per il fatto di non essere demente anche di cervello. Poi questo è un paese libero, rispetto...però non condivido!:)
Benedetta : Qualora la celiachia fosse riconosciuta come invalidità per me non cambierebbe nulla, era soltanto una curiosità e l'amaro in bocca me lo lasciano i vostri commenti!La celiachia non ha mai limitato nè condizionato la mia vita, nonostante lo abbia scoperto in età adulta. Viaggio per il mondo e per mesi ho vissuto all'estero senza mai farmi problemi, non mi considero un'invalida, ma se ho diritto a usufruire di un beneficio voglio almeno saperlo!Un saluto
Ma : mi lascia l'amaro in bocca il fatto che pur non ritenendolo (credo nessuno o quasi) un'invalidità ci sia la possibilità di esserlo considerati... so che è un gioco di parole, ma se nessuno qui si sente realmente invalido è perchè l'esperienza dimostra che la celiachia non è un'invalidità... e allora perchè ci sono delle commissioni che si permettono di dare a noi il 46% di invalidità quando verso altri malati con altre patologie sono molto più restie ad elargire punti? noi non ne abbiamo bisogno in quanto non invalidi.
Mari : Certo, ma io mi attengo a quanto letto sopra e davvero, leggere che persone celiache possono avere invalidità del 46% sfruttando la cosa o per trovare lavoro e sapere che c'è gente che è paralizzata in una sedia a rotelle e ottiene il 60% di invalidità fa pensare molto..a come dovrebbero essere cambiate le leggi!!... Comunque un saluto anche a lei e a Marianna Masi, che ha colto in pieno la problematica della sua domanda
Ma : faccio la fisioterapista, lavoro quotidianamente con invalidi INVALIDI! l'argomento mi preme molto...
Benedetta : Mari Anna hai ragione, è veramente vergognoso!!!!non volevo scatenare polemiche, era sinceramente solo una curiosità.
Benedetta : Mi dispiace Marianna Masi, ho fatto la domanda sul gruppo perchè ritengo che in questo lugo virtuale ci si possa scambiare pareri e curiosità. Non pensavo di scatenare una querelle :-) buona notte!
Ma : oh no no, ma sono contenta che si parli tutto... non sapevo mica di sta cosa io... e non volevo nemmeno essere troppo aggressiva... è che veramente, ne vedi talmente tante che poi quando senti dirti di sto 46% così a gratis i 5 minuti partono
Gian Germano Gianmauro : allora..sicuramente mi sono spiegato male visto le reazioni della platea..e son sincero..non so neanche perchè sto continuando a rispondervi dato che cmq il discorso poteva essere già chiuso all'inizio se vi foste prese la briga di leggere attentamente l'articolo. Per quanto riguarda me e le mie scelte prima di dare giudizi ci penserei due volte visto che non mi conoscete e non sapete quali problemi mi ha causato la celiachia..e non parlo di cosa mangiare o dove. Poi che ci siano problemi riguardo le leggi è un altro discorso e sinceramente non penso che parlandone semplicemente su fb che le cose cambino..
Stefania : Non capisco perché ci si scandalizzi così tanto... certo non è la normalità avere la celiachia e neanche un piacere, e arreca moltio danni anche alla salute, oltre che alla vita di ogni giorno. L'invalidità non è un concetto brutto di per se', è una brutta cosa solo per chi ce l'ha! Invalidità significa non valido e sicuramente non poter mangiare la maggior parte delle cose e stare malissimo se per caso c'è della contaminazione non mi rende sano al 100% come se non avessi niente. La celiachia porta una serie infinita di altri problemi, la mia amica nonn è cresciuta per niente nonostante i suoi genitori erano altissimi, e un'altra mia amica è entrata in menopausa a 30 anni, per non parlare della maggior incidenza di ulcere ... e non vi dico altro. La celiachia è una malattia, checchè se ne dica o se ne pensi... Che poi è meglio avere la celiachia che altre 1000 malattie è vero, ma non averla del tutto è molto meglio!
Stefania : Dimenticavo una cosa: ci sono migliaia di ragazzi che si vergognano di essere celiaci e non lo dicono, e questo per me è invalidante! Migliaia di persone che non escono più di casa e non mangiano più fuori e non hanno una vita socilae, e questo per me è invalidante. Oltre al fatto che la celiachia può portare anche a problemi di tipo mentale... perché nasconderci dietro ad un dito. Se noi siamo celiaci fortunati se ne sono altri 10000 che non lo sono... Io non mi scandalizzo nè per la domanda, nè per le risposte!
Francesca : Se l invalidità è usata come pretesto per trovare lavoro se permetti a me scandalizza perché non avete minimamente idea di chi siano davvero le così dette categorie protette.
Stefania : Sono un'insegnante specializzata e so esattamente chi sono le categorie a cui ti riferisci! Infatti se l'invalidità è usata per trovare lavoro da persone che non se la "meritano" è davvero scandaloso, ma non fate di tutta un'erba un fascio, perché i problemi e i disturbi legati alla celiachia sono diversissimi e anche gravissimi e chi ce li ha ha il diritto ad essere messo nelle stesse condizioni di chi invece non ha niente!
Davide : Ecco come la penso io ("e chi se ne frega!?" diranno alcuni...scherzo):
1. a quanto dice la legge, non siamo invalidi; ok, ma la nostra vita, per alcuni aspetti, sicuramente non è paragonabile a quella dei "normali" soggetti.
2. per quanto noi possiamo fingere di essere persone "normali", sappiamo che non è così. Sappiamo che quando vogliamo andare a mangiare con gli amici, con i parenti o con chiunque altro, possiamo contare solo una rosa limitata di ristoranti "certificati da aic" (sicuri?!)...dove poi ti capita di sentirti domandare dal responsabile "ma sei celiaco poco o tanto? cioè, ti fanno male le contaminazioni?". In queste situazioni o resti lì e rischi o ti alzi dal tavolo e te ne vai...e quando sono le 10:30 di sera e non sai in quale altro posto sbattere la testa, cosa fai? E' "normale" essere costretti a zigzagare per i vari ristoranti per capire di quale, ti sembra, ci si possa fidare? E se poi ti sei sbagliato? E se sei in vacanza? Perdi un giorno di vacanza per analizzare i ristoranti?!
3. per non parlare proprio del lavoro: quant'è importante l'integrazione con il gruppo? Tutti i test psicologici di gruppo che si fanno ad un colloquoio di lavoro, a cosa servono? Bhè, in poche parole, servono per misurare le tue capacità di interazione e di integrazione con un gruppo, insomma se riesci a far gruppo (indispensabile in molti lavori) oppure no. Quindi è importante dimostare di saper legare con un gruppo per farsi prendere in prova ma, ancora più importante è legare con il gruppo di lavoro vero e proprio se si vuole che i sei/dodici/diciotto mesi di prova si trasformino in un assunzione a tempo indeterminato, altrimenti "è stato un piacere, arrivederci e grazie". Alla luce di queste osservazioni, sulle quali credo siamo tutti più o meno d'accordo, se sei costretto a far pausa pranzo da solo perché tutti gli altri vanno a mangiare una pizza o qualsiasi altra cosa in un ristorante non certificato, quando li stringi i rapporti? Non è forse questo invalidante? Rischiare di non essere assunti perché, tra tutti, siamo quelli che hanno meno complicità con il gruppo...siamo da considerare come i "normali"? Oppure dovremmo sentirci costretti a seguire il gruppo in un ristorante rischiando di essere contaminati (per poi star male e lavorare male, oltre che rimetterci di salute) oppure, ancora, sederci in un ristorante senza ordinare niente e saltare la pausa pranzo.....direi che qualsiasi prospettiva per me è poco allettante!
4. non siamo in competizione con chi è sulla sedia a rotelle o soffre di invalidità (riconosciute dalla legge); quindi, perché fare confronti e scandalizzarsi? Sicuramente io preferisco una vita di analisi di routine, di nuovi problemi, visite specialistiche, malesseri più o meno temporanei, rinunce etc...piuttosto che una vita in carrozzella: che sia chiaro! Se ci dovesse essere una SCALA che misura il grado di disagio, per me, loro sarebbero di gran lunga sopra di noi, come tutti quelli ai quali, purtroppo, manca un senso (vista e udito i più noti)...il problema è che noi in questa SCALA non ci siamo per niente! Non ci sono i soldi?! Prendiamocela con chi, al posto di amministrarli, questi soldi e se li tiene in tasca.
Quindi dobbiamo essere UNITI (dovrebbe essere la base di qualunque associazione) e liberi di porci qualsiasi interrogativo; non disincentiviamo l'analisi di alcuni argomenti, rischieremo di creare dogmi e tabù. La mente dovrebbe essere libera di criticare (sia in positivo che in negativo) tutto ciò che ci riguarda (leggi comprese) altrimenti rischieremmo di diventare pecore....pecore celiache :)
Ciò non toglie che il nostro atteggiamento nell'affrontare qualsiasi questione debba essere privo di malizia e tornaconti...cioè, non criticare una legge perché ci fa scomodo ma perché, oltre allo scomodo, ci sembra ingiusta! Né Benedetta e né Stefania mi sono sembrate in difetto in tal senso!!!
PS: ho usato più di una volta la parola "normali" (tra virgolette) per indicare i soggetti non affetti da celiachia...essendo celiaco, spero che nessuno voglia fraintendere qualche tipo di discriminazione!
Saluti a tutti e buona giornata
Francesca : Io lavoro da 4 anni, e sono totalmente normale. Vado a mangiare fuori anche in ristoranti non certificati perchè se devo mangiare un'insalata una bistecca o un petto di pollo alla griglia non vedo dove sia il problema. Mi spiace, evidtemente hai sempre trovato persone insensibili al problema, io mi porto il mio pane e vado a mangiare tranquillamente con i miei colleghi (ed ho cambiato già 3 società). Qui si parla di CATEGORIA PROTETTA, che qui riporto, tra l'altro per avere una scorciatoia nel mondo del lavoro:
* Invalidi militari di guerra
* Invalidi per servizio (tutti quei lavoratori dipendenti pubblici, compreso i corpi militarizzanti, che per motivo di lavoro hanno acquisito una malattia professionale o infortunio)
* Invalidi del lavoro (come sopra, ma dipendenti da aziende private)
* Invalidi civili (tutti coloro che, per motivi diversi da cause di guerra, servizio, lavoro, hanno perduto una certa percentuale di capacità lavorativa)
* Privi della vista
* Orfani e vedove (solo delle seguenti categorie: guerra, lavoro, servizio)
* Gli ex tubercolotici (ovvero dimessi da luoghi di cura)
* Profughi
* Vittime del terrorismo e della criminalità organizzata
In quale paragrafo dovrebbe ritrovarsi un CELIACO?
Pasquale : In nessun paragrafo allora perchè non mi hanno fatto fare il concorso in Polizia, carabinieri, vigili del fuoco e guardia di finanza, io che adoro la divisa? Grazie per la risposta
Francesca : Non penso per la Celiachia, anche perchè io avevo fatto domanda per la Guardia di Finanza!
Pasquale : allora informati meglio perchè non possiamo concorrere in nessun concorso per un lavoro in divisa, forse tu non l'hai detto che eri celiaca
Davide : Innanzitutto buon per te che non hai avuto problemi....purtroppo, per gli altri, questo non significa che nessuno li abbia.
Veniamo all'elenco: cosa si intende per "capacità lavorativa"? (Non saprei, ti sto ponendo una domanda vera e propria...non sono sarcastico). Mi sembra sia una definizione alquanto qualitativa. Può un deficit di rapporto di gruppo essere considerata tale?
Comunque, il punto è proprio questo: dove dovrebbe ritrovarsi il CELIACO?
Però, a questo punto, riflettendo bene sulla tua risposta mi sorge un'interrogativo: hai mai avuto problemi per contaminazioni? Lasciamo perdere la piasta della bistecca dove ci possono fare benissimo le bruschette....ma se poco prima condire l'insalata, il cuoco (o chi per lui) aveva maneggiato del pane? Sinceramente la tua risposta mi ha spiazzato....illuminami :)
Gian Germano Gianmauro : Stefania Oliveri e Davide Cartell Hayabusa Candeloro mi avete risollevato la giornata..ieri mi sentivo alquanto giù perchè anche se nel trasformare in parole i miei pensieri non sono stato chiaro io la penso esattamente come voi. Per quanto riguarda le forze dell'ordine Pasquale Enzi ha pienamente ragione dato che anche io mi sono ritrovato nella stessa situazione e oltre ad altri problemi mi hanno scartato poichè non potevano assolutamente assicurare un pasto privo di glutine. E' stata infatti una delle prime domande che mi è stata posta dato che preferiscono non avere nessun tipo di responsabilità riguardo le allergie alimentari ed eventuali contaminazioni.
Francesca : Non ho mai avuto problemi per contaminazioni, ed eseguo annualmente i soliti controlli e fortunatamente non ho anomalie nei valori, vivo serenamente il mio non poter mangiare pane pasta ed affini senza farla sembrare una tragedia seguendo la dieta.. come dicevi tu c'è di peggio nella vita.
Pasquale : anche io la vivo con molta serenità ma poi devo scontrarmi con dei muri insormontabili (e credimi avrei pagato oro per fare un lavoro del genere) e proprio in questi casi sono gli altri che mi fanno sentire emarginato. Forse a nessuno interessa lavorare nell'ordine ma io l'ho sempre sognato, fin da bambino ed ancora oggi mi chiedo perchè a noi ci fanno sentire esclusi. Proprio perchè io mi sento normalissimo, una persona uguale agli altri non capisco perchè debbano farci sentire esclusi, solo per non organizzare una mensa (negli asili e nelle scuole funzionano a gonfie vele)!!
Francesca : Pasquale il discorso è diverso rispetto alla tematica che si stava qui affrontando, un conto è come te avere un sogno infranto ed una discriminazione assurda. Io non tollero che la gente che non trova un lavoro come normodotato debba usare la carta della categoria protetta come scorciatoia. Perchè salvo essersi spiegati male il messaggio che trapelava era questo. Ed io sinceramente non riuscirei a prendere il posto riservato ad un cieco, sordo o non normodotato. Evidentemente lottare per la propria normalità a tutti i costi è considerato anomalo qui.
Sara : Confermo ciò che ha detto Pasquale e cioè che ai celiaci è interdetta la "divisa". Due miei amici uno ufficiale,l'altro carabiniere hanno dovuto lasciare il loro lavoro e ricominciare tutto daccapo
Davide : Forse non ci siamo capiti: a me di non mangiare pane normale, pasta normale, pizza normale e quant'altro normale, "non me può fregar de meno" (scusate l'espressione). E ti assicuro che non mi sono mai lamentato in tal senso!
Il mio interesse è la sicurezza negli alimenti che mangio: se dottori, associazione e esperti in genere ci dicono di dover stare attenti alle contaminazioni, io gli dò retta. Se poi dietro a tutti questi consigli ci fosse tutta una cospirazione di interessi politici/economici atta a costringermi all'acquisto di determinati prodotti anziché altri....bhè, questo non potremmo saperlo; a me, nel dubbio, non va di sfidare la sorte.
Quindi: o diamo per assodato la veridicità di quello che ci dicono e quindi stiamo attenti alle contaminazioni e la certificazione dei ristoranti ha un senso (anche se poi di situazioni negative si incontrano lo stesso) oppure viviamo con la nostra concezione di celiachia e le nostre regole. Io rispetto la visione di tutti, ognuno fa ciò che vuole della propria vita. Ma non mi sembra opportuno che qualcuno mi voglia far sentire in torto se seguo i consigli del medico e dell'associazione.
Nella vita c'è sempre di peggio...questo "frase" dovrebbe evitare di farci scoraggiare, non di farci accontentare a qualunque costo di quello che riceviamo dalla vita.
Poi: hai (scusami il "tu" ma a questo punto mi sembra opportuno) messo di nuovo il punto sullo scontro celiaci vs invalidi. Qui nessuno ha preso il posto di nessuno, si è solo posto un interrogativo.
Infine: io mi sento normale quando anche gli altri mi fanno sentire normale. Fino a quando avremo delle limitazioni dovute alla nostra condizione, come faremo a sentirci "normali"? Che poi, non essere normali non significa essere un mostro a tre teste e sputare fuoco, significa semplicemente che ci sono dei disagi reali in più rispetto a persone non affette da celiachia. Se fossimo "normali" come dici tu, allora potremmo chiudere l'associazione, tutti i gruppi e forum sulla celiachia e cancellare tutte le leggi dove compaia la parola glutine o celiachia. La verità è che proprio per gli usi della nostra società noi non siamo normali: perché riceviamo dei buoni per i prodotti celiaci? Per il semplice motivo che non si trovano (abbastanza per ora) in commercio e che i prezzi di tali prodotti sono spropositati. Fare una spesa in farmacia ti fa sentire normale? Purtroppo tale condizione non è una nostra scelta quindi potrei dire: sì, sono normale ma spesso non mi ci sento. La mia lotta per la normalità non è nascondere il problema sotto il tappeto (come la polvere), ma affrontarlo e sconfiggerlo.
Benedetta : Francesca Rullo ti assicuro che la mia domanda non nasceva dall'interesse di utilizzare la celiachia per trovare lavoro!!!!!Sto facendo un master universitario di II livello in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane e quando la mia amica mi ha fatto questa domanda sono rimasta come una scema, perchè oltre ad essere celiaca sto facendo dell'ambito della selezione il mio lavoro. Per forma mentis personale mi piace informarmi su argomenti che disconosco, mi dispiace che tu abbia fatto dietrologia spicciola. Ho pensato chiederlo su questo gruppo perchè pensavo fosse il mezzo più semplice e veloce per avere una risposta immediata. Ringrazio tutti coloro che non mi hanno fatto sentire fuori luogo (cosa accaduta ieri sera a causa di alcuni commenti!) per la domanda postata in bacheca :-) buona giornata!
Gian Germano Gianmauro : scusami..lo ripeto l'ennesima volta...sicuramente mi sono spiegato male ma la mia intolleranza mi ha provocato problemi ben più gravi rispetto alla difficoltà di trovare un posto in cui mangiare o un semplice mal di pancia quindi mi sembra inopportuno giudicare o non tollerare senza sapere come realmente stiano le cose e facendo di tutta un'erba un fascio. Rispondendo alla domanda di benedetta ho semplicemente voluto dare un'informazione riguardo le categorie protette dato che cercando su molti forum,siti e via dicendo l'unica risposta che trapelava era che noi non siamo invalidi,che noi non siamo questo, che non non siamo quello invece di dare informazioni utili a capire come l'argomento viene trattato dallo stato italiano. Il mio primo post infatti era solo una sintesi di tutte ricerche su internet, delle chiamate fatte a tutte le associazioni celiachia italiane e alle commissioni invalidi civili.
Pasquale : Scusate, ritornando al discorso, vi faccio un'altra domanda: perchè, se non rientro nelle varie tipologie di soggetti particolari non mi permettono di fare un qualsiasi lavoro come permettono agli altri? Probabilmente, non è il mio caso, ma tante persone fanno questo discorso e cioè: "non posso fare il lavoro che mi piace? allora dammelo tu Stato un lavoro come categoria protetta visto che mi tratti come tale!". Presumo che il loro discorso sia questo. Semplicemente
Francesca : Allora mi spiego meglio, e non mi sembra di fare "dietrologia spiccola" la cosa che a me come altri ha lasciato sconcertati è il commento "faccio richiesta per rientrare nelle categorie protette per trovare lavoro usando la celiachia".. se permettete mi sembra davvero esagerato.Evidemente è stato espresso male il concetto altrimenti non avrebbe risposto nessuno. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole ci mancherebbe c'è libertà di parola e pensiero (almeno quella c'è rimasta in questo paese ;)). Ho studiato all'università e anche attualmente dove lavoro non ho mai visto la celiachia come un problema, ho rapporti con i miei colleghi con cui vado a pranzo o solo per un semplice caffè. Non penso di mettere a rischio la mia salute se mangio in un ristorante una bistecca, faccio sempre presente della mia intollerenza e devo dire che fortunatamente a Milano è una patologia riconosciuta. Se devo diffidare da tutto/tutti non vivrei tranquillamente nè la mia vita ne la mia intolleranza. Auguro a Pasquale che lo stato possa permettere alle persone di poter entrare nell'arma (effettivamente la richiesta io l'avevo presentata a 19 anni e non ero ancora celiaca, scusa per l'errore). Con questo auguro una buona giornata a tutti coloro che hanno partecipato a questa "discussione". :) Francesca
Davide : Grazie, buona giornata anche a te e a tutti gli altri...a tutti i celiaci e pure ai "normali" :)
Mari : condivido con Francesca, purtroppo, non si tratta di un attacco a coloro che hanno problemi collegati con la celiachia. Qui siamo intervenute per un commento ricordato dalla stessa francesca: "faccio richiesta per rientrare nelle categorie protette per trovare lavoro usando la celiachia...non mi sento invalido...ma vorrei sfruttare la situazione'' Queste sono le parole incriminate...poi se chi le ha scritte si è spiegato male, e realmente ha seri problemi è legittimo...però giustificare un fatto simile non è una cosa giusta secondo me. Posso capire che per qualcuno possa diventare invalidante il fatto di essere celiaci...perchè legati alla celiachia ci sono moltissime patologie, io stessa soffro di dermatite e ho tutta la pelle secca e disidratata, per non parlare dell'anemia, dei reumatismi che mi fanno soffrire da anni e da qualche tempo mi sono uscite chiazze bianche sulla pelle e soffro anche di vitiligine forse..però...sinceramente io non ''sfrutterei''mai queste cose per farmi dare l'invalidità. Posso capire e giustificare solo chi davvero problemi ''invalidanti'' collegati alla celiachia, non chi è semplicemente celiaco e ha paura delle contaminazioni o non si sente invalido e vuole avere una scorciatoia..Io fortunatamente ho scoperto la celiachia che non è una malattia ma un intolleranza, dalla nascita, e forse non avete presente forse che problemi c'erano anni e anni fa..quanod ancora il tutto era visto come alieno e sconosciuto e per mangiare si avevano davvero grandi problemi, perchè pure il pane da portare fuori eri immangiabile e si induriva subito..quindi per il pranzo di lavoro, vi consiglio un buon panino o un posto dove fanno insalata o riso e carne..non è che uno deve vivere con l'ansia per le contaminazioni se no davvero diventa invalidante la cosa.
Marco : Ma protetta da cosa? Ahahah ma pensate a vive... :D