Credo che il grande fraintendimento nasca dal fatto che le aziende “possono” utilizzare l’indicazione di tracce di glutine tra gli ingredienti.La dizione “possono” indica evidentemente che ne hanno facoltà , non che possono farlo se ne hanno voglia, mette

Fabrizio: Credo che il grande fraintendimento nasca dal fatto che le aziende “possono” utilizzare l’indicazione di tracce di glutine tra gli ingredienti.La dizione “possono” indica evidentemente che ne hanno facoltà , non che possono farlo se ne hanno voglia, mettendo a repentaglio la salute di tanti.Quindi va intesa come dicesse “ è lecito”.Per esempio, se ho una azienda che produce alimenti, non son certo che non ci sia glutine e allora “posso” ( è lecito) che io scriva che può contenere tracce di glutine. Quella che il legislatore ha dato come facoltà è stata dipinta come arbitrarietà, ma non lo è. E non lo è proprio perché, di contro, NON è lecito immettere in commercio alimenti che hanno tracce di glutine senza indicarlo in etichetta.Forse sarebbe tutto più semplice se il legislatore formulasse la frase scrivendo : “ le aziende che non riescono ad escludere la presenza in tracce di un determinato allergene lo DEVONO indicare in etichetta.Ciò non toglie che il senso della norma è chiaro già per come è scritto., ovvero se non sei certo di non avere allergeni è lecito tu scriva in etichetta che può contenerne tracce.Chiunque stia male a seguito di ingestione di un alimento e sospettasse ci sia glutine non indicato in etichetta , lo conservi e lo faccia analizzare. Eventualmente le aziende ne risponderanno e sarebbe di monito per le altre.
Thomas: In effetti se anziché "possono" avessero scritto "devono" avrebbero tolto ogni dubbio definitivamente
-- Vero: Thomas devono c’è solo per i prodotti a base di avena
-- Lorena: Thomas sicuramente.io credo che non abbiano scritto "devono" proprio perché non sono obbligati. Io, in italiano, se leggo "possono" significa che possono metterla come non metterla. È lecito metterla ma non obbligatorio.
-- Silvio: Lorena ma è chiaro che in assenza della dicitura “può contenere “ semplicemente si conferma che non c’è glutine?Non vuol dire che fai come ti pare e metti un po’ di allergeni di qui e lì a caso
-- Monica: Lorena lo abbiamo spiegato varie volte. Inoltre sulle tracce c è uno studio pubblicato, lo trovi nella sezione in evidenza
-- Anonimo: Rispondi a Thomas...
Vero: La legge è abbastanza chiara e in Italia una associazione privata, proprio perché non esiste una norma più specifica sull’argomento, ha interpretato in maniera restrittiva quel verbo “possono”. La potestà quindi ricade in capo alla azienda che, per non incorrere in sanzioni penali più gravi, mai si azzarderebbe a scrivere in etichetta una cosa per un’altra.Ad esempio basti ricordare la famosa passata Petti che dichiarava di usare solo pomodori italiani. È bastato un test e la Petti ha stoppato la produzione e si è presa una denuncia.Quindi le industrie alimentari, specialmente quelle di grande e acclarata fama, non si azzardano a scrivere castronerie sulle loro etichette
-- Silvio: Vero grazie come sempre
-- Anonimo: Rispondi a Vero...
Silvio: Grazie!. Non è infatti arbitrarietà!