Erano alcune settimane che mio figlio, prima media, tornando a casa il lunedì e il mercoledì, giorni in cui mangiava nella mensa scolastica, lamentava dolori addominali e malessere, cosa che l'ha costretto anche ad alcuni giorni d'assenza.A fine gennaio h

Elena: Erano alcune settimane che mio figlio, prima media, tornando a casa il lunedì e il mercoledì, giorni in cui mangiava nella mensa scolastica, lamentava dolori addominali e malessere, cosa che l'ha costretto anche ad alcuni giorni d'assenza.A fine gennaio ha iniziato ad accusare dolori addominali nella parte bassa a destra. Visitato dal pediatra, è stato indirizzato da questi al pronto soccorso per verificare che non si trattasse di appendicite.Dagli esami in ospedale l'appendice è risultata nella norma, ma si è riscontrato uno stato infiammatorio.Il sospetto, data anche la regolarità del manifestarsi del problema, era che mio figlio in mensa assumesse del cibo contaminato da glutine.Non prendo in considerazione altre fonti di contaminazione perché mio figlio con la sua dieta, iniziata due anni fa, è molto rigoroso e non sgarra e anche perché in casa nostra semplicemente il glutine non esiste, visto che siamo celiache anche io e sua sorella.Da dieci giorni ha avuto un permesso speciale e temporaneo per portarsi il pasto da casa ed è rinato. Nella sua scuola il pasto da casa non sarebbe permesso. Ha cambiato persino umore ed è più energico.Le segnalazioni alla commissione mensa sono state fatte, ma non c'è stata alcuna risposta. La nutrizionista che avrebbe dovuto contattarmi io non l'ho mai vista né sentita. E per dirmi cosa, poi, che gli danno la pasta di mais? Questo lo so già, ma non c'è nessuno che mi garantisca che sta pasta la cuociano in una pentola dedicata senza riutilizzare l'acqua della pasta di grano... Insomma, più che un problema di prodotto c'è un problema di processo, con derive non controllabili.Sono amareggiata e angosciata, perché non mi fido più. Anche la figlia più grande, per un certo periodo, si era contaminata nella stessa mensa.Siamo alla mercé del buon senso, delle autorizzazioni ad personam, dello sperare che le cose non vengano fatte ad minchiam. Il problema è che se poi mi dicono che hanno controllato e che adesso è tutto a posto, mio figlio dovrà tornare a sorbirsi il pasto della mensa (orrendo, peraltro, ma su questo lasciamo stare), e da quel momento dovremo sperare che vada tutto bene, che gli operatori siano formati, che non vengano commesse altre cavolate. Ma la cosa grave è che la mensa non è un ristorante in cui si va una volta ogni tanto e che se si sta male spiace ma poi passa: è un servizio a cui siamo legati per lungo periodo e se non funziona mio figlio ha dolori, confusione, astenia, nervosismo, non riesce ad andare a scuola e nemmeno a fare sport.Come se ne esce?
Flavia: 5 anni di elementari, 5 anni di inferno alimentare per mia figlia. Alle medie siamo RINATI
Alessandra: Come mi dispiace. Anche mia figlia alla scuola dell'infanzia, antitranglutaminasi di nuovo in salita. Come se ne esce? Me lo chiedo anch'io.
Franca: Purtroppo molte persone ancora ignorano la problematica e sottovalutano i pericoli......in parole povere non credono che il glutine sia così pericoloso
Lida: Che rabbia. Mi spiace, ma si va per vie legali. O loro dichiarano con chiarezza come fanno o il ragazzo è in pericolo.
-- Aldo: Lida Infatti. Si va per vie legali, altrimenti non so ottiene nulla.
-- Lida: Non si riesce a ottenere mediazioni giuste e volendo pure facili, e poi si parla di pace per gli altri popoli...
Cristina: Guarda... Abbiamo la stessa problematica, io ho inserito nel comitato mensa il mio compagno così da rompere i cosiddetti Maroni e devo dire che da quando abbiamo agito sembrerebbe la situazione rientrata.. ovviamente non ho la certezza... Siamo in balia degli eventi praticamente.. per quanto ci siamo delle regolamentazioni non avremo mai la certezza che le.cose siano gestite in maniera corretta... L'unica per me è rompere e minacciare costantemente e fare comprendere la gravità della situazione.. puoi chiedere a qualcuno del comitato di entrare in cucina e controllare la prassi e gestione del senza glutine.. e altro consiglio e cercare in struttura altri ragazzi celiaci e unirsi eventualmente, più si è a rompere più si può ottenere qualcosa.. io ne ho due celiache e la piccola è sintomatica la grande invece no .. e ovviamente la piccola ci mangia tutti i giorni la grande solo una volta a settimana..
-- Luciani: Cristina anche io mi misi come rappresentante di classe , purtroppo per entrare nelle mense scolastiche ci vuole un apposito tesserino sanitario che fortunatamente aveva l"altra mamma che si batteva con me
Valentina: Stesso problema mia figlia ha 4 anni mensa scolatica i primi mesi è capitato che vomitasse per 3 volte il pranzo 1 ora dopo averlo ingerito. Ho chiamato la mensa e detto che se non stavano più attenta avrei trovato il modo di mandare i NAS. Non è stata piu male ma attendo gli esiti degli esami del sangue.
Chiara: La mia a metà della prima elementare (era già a dieta gf da cinque anni) aveva antitransglutaminasi e antigliadina più alti di quando era a dieta libera prima della gastroscopia.Pranza a casa da allora.
Manuela: Elena la legge 123/2005 prevede che “Nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche devono essere somministrati, previa richiesta degli interessati, anche pasti senza glutine”. I celiaci che usufruiscono del pasto presso una mensa di una struttura pubblica hanno quindi diritto, dietro richiesta, al pasto senza glutine. È buona norma informare sempre l’AIC Locale di competenza territoriale di eventuali anomalie o criticità nei servizi di mensa pubblica, in quanto le AIC Locali possono comunque svolgere un’attività di sensibilizzazione sia degli istituti scolastici sia delle aziende che si occupano di ristorazione collettiva, inviando segnalazioni, richiedendo incontri, offrendo la propria collaborazione e consulenza specifica in merito alla dieta senza glutine. Ti consiglio quindi di contattare quanto prima la tua AIC regionale per farvi aiutare a risolvere questa delicata situazione
-- Elena: Manuela posso scrivere all’AIC ma a giudicare da quanti stanno elencando nei commenti qui sotto i loro problemi con la mensa, pare che non serva a nulla.
-- Manuela: Elena bisognerebbe chiedere se hanno chiesto aiuto alle loro AIC regionali
-- Mayra: Manuela tutto molto bello. A parole però
Clelia: Io ne sono uscita sotto peso, malnutrita e con la giardia dalla mensa scolastica. E anche io come lui con il glutine sono un rottame e non riesco a fare nulla ne a pensare. Per carità! Tempo corto e si mangia a casa, in un modo o nell’altro. Io in prima media per questo motivo tornavo a casa da sola e mi facevo da mangiare. Il tempo corto mi ha salvato!
-- Elena: Clelia ma noi abbiamo scelto il tempo lungo per le attività in più… mi spiacerebbe farlo rinunciare o cambiarlo di classe.
Antonella: quanti anni ha tuo figlio? che scuola frequenta? comune? io a roma non ho mai avuto problemi fin dal nido, sempre scuola pubblica ( mia figlia ha ormai 9 anni, non fa il tempo pieno per diversi motivi, tra i quali il poco appetito e spesso usciva alle 16 avendo mangiato solo qualche galletta di riso) ma ha sempre avuto il pasto su vassoio a parte, piatto coperto, pane e posate confezionate etc. ogni anno parlo con le signore addette alla mensa per essere sicura che sia tutto noto e organizzato
-- Antonella: aggiungo che ha sempre una merenda da casa, anche quando ha il pasto (il giorno del rientro) in questo modo se mangia poco ha una merenda in più, che comunque la scuola fornisce sempre
Lia: Preparaglielo sempre da casa e risparmi pure sulla nensa almeno sei sicura
-- Elena: Lia lo farei, ma mi devono autorizzare.
-- Elena: Lia non si può, ma poi ricordiamoci che la mensa non è riempire il pancino, ma soprattutto socializzazione
Alfa: Ciao posso chiederti se è una scuola pubblica o privata? Il pasto gli arriva confezionato?
-- Francesca: Alfa seguo
-- Elena: Alfa pubblica. Il pasto confezionato ma aperto
Leonardo: Puoi fare solo una semplice cosa. Vai dai carabinieri e denunci il fatto sollecitando, chiedendo, pressando che vadano i NAS a sequestrare il cibo appena cotto per le analisi. Solo così ne usciresti
Ida: Segnalazione ai NAS subito ... non si scherza con la salute delle persone.
-- Aldo: Ida Infatti. Solo per le vie formali ed ufficiali so ottiene un risultato.
-- Silvia: Ida ma infatti!
Deborah: Se il pasto viene fornito da una cooperativa esterna chiedi attraverso il rappresentante di classe o di istituto di visionare gli ambienti dove vengono preparati i pasti per assicurarti che i processi siano corretti.
Melania: Il problema è la troppo ignoranza sulla malattia celiaca e assumono personale a caxxo di cane come hai detto tu...mi dispiace essere volgare ma una volta ho sentito una addetta alla mensa dell' ospedale che diceva che se inavvertitamente si mescolava la pasta senza glutine con un cucchiaio contaminato il celiaco non moriva mica!!! Continuiamo a sottovalutare la malattia , a volte i celiaci stessi ,dopo cosa pretendiamo?? Hai ragione arrabbiati!!
Silvia: NAS e denuncia. Non si scherza con la salute.
Chiara: Buongiorno condivido con dolore tutto quello che ha elencato a mio figlio servivano il pane ordinario sopra il suo pasto si è accorto lui eta 6anni!!!! È successo nella stessa settimana due volte e nonostante le nostre segnalazioni e proteste poco si può fare per controllare. Ieri gli è stato servito per sbaglio la merenda degli altri bambini oggi era uno straccio! Io procederei anche per vie legali ma chi ci rimette è sempre e solo lui
Johanmy: Oddio! Ma la mensa pubblica non dovrebbe essere “la più controllata di tutte” mia figlia ha iniziato la prima elementare ora e all inizio dell anno ho parlato con la incaricata della mensa(in un altra sede) mi ha garantito che hanno addirittura cucine separate, ecc. Mia figlia é asintomatica quindi per me difficile capire se è stata contaminata ma pensavo proprio che a differenza delle mense private(tipo asilo nido) la cosa funzionasse bene e sicura per tutti.
-- Aldo: Johanmy Per le mense pubbliche la legge c'è, è la 123/2005. .. La legge 123/2005 prevede, all'articolo 4, che “Nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche devono essere somministrati, previa richiesta degli interessati, anche pasti senza glutine”.. Sostanzialmente si sancisce il diritto del celiaco ad avere un pasto sicuro senza glutine nelle mense scolastiche e ospedaliere.. Ogni azienda formalizzerà all’interno del proprio piano di autocontrollo, tenendo conto di pericoli e dei rischi specifici, delle corrette prassi igieniche e delle buone prassi di fabbricazione, la gestione della produzione dei pasti per le diete speciali tra cui le diete senza glutine. Le scuole parificate rientrano tra quelle strutture “pubbliche” contemplate dalla Legge 123/2005 e pertanto come tali devono garantire il pasto senza glutine al celiaco. La Legge 123/2005 non è applicabile invece alle mense delle strutture private. ATTENZIONE: I celiaci che usufruiscono del pasto presso una mensa di una struttura pubblica o equiparabile (scuole private legalmente riconosciute, per esempio) hanno quindi diritto, dietro richiesta, al pasto senza glutine. Tuttavia quale menù offrire dipende dall'azienda di ristorazione collettiva. La definizione di questo pasto e l'uniformità con quello glutinoso può comunque essere discusso con la scuola e con chi eroga i pasti...Come per tutte le leggi, deve essere rispettata e, nel dubbio, si fanno le formali verifiche del caso.
Johanmy: Mi chiedo come gestiscono allora una allergia
Luciani: Posso dirti la mia esperienza alle elementari di mia figlia , contattai l"aic che mi disse di chiamare i carabinieri , non volli far intervenire i carabinieri, decisi con un altra mamma di richiedere una riunione con gli organi interessati , ottenni la riunione e si presentarono gli organi preposti della mensa scolastica le dietiste della asl ma nessuno ne dell"aic ne la ditta che si occupava dei pasti , ma la situazione cambiò di molto , furono molto piu attenti , purtroppo siamo noi genitori che dobbiamo fare qualcosa . Questo avvenne circa vent"anni fa
Luciani: Io ho iniziato le mie battaglie piu di ventanni fa ma vedo che non è cambiato Nulla
Lorena: C'è una commissione mensa formata dai genitori che periodicamente vanno a controllare le cucine?
-- Elena: Lorena non controllano le cucine ma la bontà del cibo.
Marina:
Armida: Se fosse allergico il permesso lo avrebbe avuto ....cmq mi sembra assurdo che di fronte ad un problema di salute non si dia il consenso a portare cibo da casa ....essere celiaci non è x scelta ....per socializzare una persona deve mettere a rischio la propria vita ?perché sappiamo a cosa porta la celiachia non curata
-- Elena: Armida ma è giusto che garantiscano il pranzo in mensa... che poi non so se in caso di allergie facciano portare il cibo da casa, credo - spero - garantiscano il pasto a scuola
-- Armida: Certo che é giusto garantire il pasto senza glutine ma quando nn sono in grado di farlo che bisogna fare in questo caso ?
Clara: io ho 40 anni e sono celiaca da sempre. Quando ero bambina io, nessuno sapeva niente e non esistevano pasti dedicati nelle mense, semplicemente ci mandavano a casa come gli appestati che non mangiavano "normale". Il fatto che i bambini celiaci "di adesso" - grazie ai progressi fatti dal senza glutine, all'informazione e ai diritti guadagnati - potessero mangiare a mensa come tutti, senza sentirsi "difettosi e diversi" (cosa che, posso assicurarvi, anche da grandi, qualche strascico lo lascia) mi ha sempre rincuorata e fatto sperare in sorti migliori e progressive... Poi leggo queste cose e mi cadono le braccia. Mi si staccano proprio dalle spalle. Quanta amarezza, che non ci sia informazione e cura, proprio da parte di quelle istituzioni a cui affidiamo i nostri figli.
-- Elena: Clara ma la strada è pretendere attenzione, spiegando noi stessi quali sono le accortezze da usare, facendosi magari aiutare da AIC o altro. La strada non può essere chiedere di portare il cibo da casa o tornare noi celiaci a mangiare il cibo a casa. Non si può chiedere di tornare indietro
Monica: Una bella intervista al giornale locale. Io lo feci quando bullizzavano mio figlio alle medie e il Preside non faceva niente. Uhhh come è tutto cambiato poi !
Angela: È uno schifo ...siamo in un mondo di veri pazzi ..un celiaco costretto a mangiare glutine può semplicemente ammalarsi di brutte malattie all'interno..che orrore ...E CHI PAGA ?
-- Elena: Angela nessuno ti costringe a mangiare glutine: c'è la legge che obbliga le mense scolastiche a servire cibi GF, quindi se c'è un problema lo si appura e lo si risolve. Ma x carità non facciamo allarmismo e non esageriamo