Bianca: Post lungo ma spero serva.Non AIC ma più che attento alla contaminazione (leggete per sapere).Molto incuriositi dalle eccellenti recensioni su vari canali e Social (provate a cercare su TripAdvisor con parola chiave "glutine": è una sequenza continua e mai vista di apprezzamenti ed elogi!), ci avviamo in tarda serata, con la speranza di fare in tempo a sederci per provare un piccolo locale, per noi nuovo, in centro ad Acireale (Google ha informazioni sbagliate, dando la cucina in chiusura alle 22:00, quando in realtà è attiva sino alle 23:00). Capiamo subito di trovarci in un semplice street food ma apprezziamo l'immediatezza con la quale ci invitano ad accomodarci ad uno dei tavolini fuori e spiegano come procedere per ordinare (non c'è servizio al tavolo).Ricevuto comodamente il menù sul cellulare, mia figlia, la celiaca della famiglia, sospettosa si chiede cosa lei possa mangiare, perché vede in una sorta di legenda l'avvertimento di un pallino, stile "divieto", ad indicare, bada bene, la presenza di glutine... ma non lo troviamo poi accanto a quasi nessuna pietanza sul menù... Capiamo quindi di essere stati catapultati in un (meraviglioso) mondo alla rovescia, in cui non dobbiamo sforzarci di individuare cosa lei possa mangiare, poiché senza glutine, ma viene invece indicato quel poco che lo contiene e va escluso. Già da qui si potrebbe comprendere l'attenzione al senza glutine.Ma procediamo con (l')ordine: abbiamo provato l'arancino salmone e pistacchio e quello patate e cozze (squisito, con un assai apprezzato sentore di limone), bruschette Capisci (con acciughe, olive, cipolla, pomodoro, capperi e forse ancora altro... Che quasi non ci stava sulla bruschetta tutto quel condimento!), pepata di cozze, spaghetti al nero di seppia, calamaro grigliato ed un panino "Pistacchio", con pesce spada, stracciatella, pomodoro, rucola... e ovviamente pistacchio (quest'ultimo, il panino, è l'unica cosa che mio marito ha preso solo in versione con glutine ma si può avere anche con pane adatto per celiaci: unico caso di maggiorazione sul menù, però, di 1,50€). Compreso di bibite, abbiamo pagato un prezzo onesto, poco più di 80€ in quattro, mangiando del buon pesce, in pieno centro ad Acireale.Ma a completare la soddisfazione per la serata è stata la chiacchierata con il proprietario, che tutto si può dire tranne che non trasudi passione per il proprio lavoro e impegno per il senza glutine, non in assenza di interessi personali, si capisce: perché questo giovane ristoratore acese, ci ha raccontato come si è voluto/dovuto accostare al mondo del senza glutine, avendo una familiare stretta celiaca e rifiutando l'idea di non poterla servire nel proprio locale. Ma il passaggio successivo credo sia il più importante e sottende una lungimiranza che spero continui ad essere premiata dai risultati: ci ha confermato come, facendosi due conti, abbia compreso quanto ogni investimento sulla materia prima priva di glutine (il panino senza glutine gli costa molto molto di più di quello glutinoso), gli ritorni in termini di clientela che non si rivolgerebbe altrove e che si fidelizza facilmente. Ed è quello che spesso contesto ai ristoratori impreparati o non disponibili ad aggiornare la propria struttura per i celiaci: quando mia figlia celiaca non può mangiare serenamente nel vostro ristorante, non perdete un coperto (il suo) ma quattro (i nostri), perché noi, come sua famiglia, non ci sederemo mai dove anche lei non sia accolta e si senta felice di mangiare fuori casa.Complimenti quindi a CàPisci Friggitoria Braceria di Acireale che mi pare rappresenti un'eccellenza nel territorio, che speriamo si consolidi e cresca (ed ispiri magari anche altri!). Per loro, che meritano, e per noi, familiari di celiaci o direttamente tali, che abbiamo il diritto di mangiare e mangiare bene fuori casa, senza che la malattia ostacoli oltre il già noto necessario.PS: nelle foto, un piatto di spaghetti al nero di seppia è senza glutine, l'altro no... Trova la differenza!