Quando spesso dico che la vita da celiaco x 1 adolescente è brutta, e vengo ripresa dicendo che noi genitori dobbiamo non fargli pesare niente, ecct ecct, quando rispondo che x i grandi è diverso, piu sopportabile, ....allora mio figlio 13 enne va a serv

Cristiana: Quando spesso dico che la vita da celiaco x 1 adolescente è brutta, e vengo ripresa dicendo che noi genitori dobbiamo non fargli pesare niente, ecct ecct, quando rispondo che x i grandi è diverso, piu sopportabile, ....allora mio figlio 13 enne va a servire come cameriere gratis alla festa del paese. 1 sera in cui non aiutava è andato con i suoi amici 13 enni a cenare li. Lui ha ordinato pasta e patate e rosticciana. La pasta era finita senza glutine , ha mangiato rosticciana e patare, i suoi amici mangiavano pasta pasta fritta bomboloni, e lui li a guardare e con fame ad aspettare la carne. Va behhh, ieri sera festa alla chiesa, lui va a servire e x cena gli fanno pasta antipasti e millefoglie. X tutti. Io porto alle donne che cucinavano la pasta senza glutine. Il bimbo alle 11 mi dice che non ha mangiato x che la pasta faceva schifo . Non la girano mentre cuoce poi gliel hanno data all olio. Lui ha detto, no, la voglio con il sugo come tutti, lora gli hanno aggiunto il sugo, faceva schifo lo stesso, tutta attaccata, l antipasto no perche hanno detto è contaminato, il dolce nemmeno. Lui era triste e a me si Stringeva il cuore. Non mi dite che deve portare qualcosa d casa che a 13 anni lui si vergogna si sente diverso, non vuole
Iole: Io ho una bambina di 7 anni e prego nella scienza. Stanno sperimentando a Salerno la pillola che se funziona risolverà il problema nel fuori casa . Mi affido
Sabrina: Come ti capisco…..mio figlio è celiaco dalla seconda media ed ora ha 27 anni.Potrei scrivere un libro su tutte le vicende che ho vissuto per le stesse circostanze che stai descrivendo te…Feste paesane,feste di compleanno,feste sportive non ho mai trovato nessuno e ti dico nessuno che capisse il problema….Anzi spesso si diventava un peso….Ti ripeto ti capisco tantissimo…. Però credimi piano piano che cresce il problema si risolve anche se per una mamma è sempre duro sopportare l’ignoranza degli altri
Michele: Cara mamma ,stessa situazione mia, figlia 13 anni ,da 7celiaca sta diventando pesante e la cosa più che mi inizia a spaventare e che ultimamente evita di uscire perché come l altra sera in una crisi di pianto loro mangiano e io mo .. purtroppo dove viviamo nn esistono feste con almeno uno stend senza glutine ..non c'è una pizzeria che faccia il senza glutine ...si sa che se ne n hai il problema no n lo capisci e il suo gruppo neanche a dire ok mangiamo a casa e poi si scende .....ormai è più a casa che quello che esce ..terribile ...una settimana fa sono andata nella pizzeria del paese ma io ho preparato panino da casa quando a loro sono arrivate le pizze io gli ho portato il suo panino...Anche lei non vuole più il suo zainetto con le cosine dentro ... Non so come fare...mi dispiace ,13 anni e un estate passata a casa ...a volte sono molto arrabbiata e per piacere non mi dite che ci sono situazioni peggiori ....perché questo lo so bene ma questo momento non è facile .
Martina: Secondo me non è tutto questo dramma, anche nei ristoranti per non celiaci a volte i cibi fanno schifo e uno glie li rimanda indietro. Avviene anche fra le mura domestiche..capisco che il cibo è un fattore aggregante e di coesione però bisogna soprassedere. D'altronde alle sagre di paese ti fanno quelle penne pancetta e salsa rossa tutte spancottate che ti verrebbe da buttarle nel cestino, però oh pazienza, non ci pensi e ti godi la serata.Non ci si può accanire con gli altri.Anche perchè il ragazzo non è stato affatto escluso! C'è differenza fra non inclusivitá e cucinare male! Io la pasta all'olio l'avrei mangiata benvolentieri! Se purtroppo la signora cucina male bisogna crocfiggerla?No! Mi pare abbia avuto l'accortezza di rifargliela 2 volte. Se volevi andar sul sicuro per il gusto te la facevi da sola.
-- Cristiana: Martina peccato che lui non ha cenato ma x favore signora,
-- Cinthia: Martina ma tu sei celiaca? Da come scrivi non credo, scusami , ma il dramma esiste eccome, e non xché spesso alle sagre ciò che cucinano fa schifo, ma semplicemente xché ti fanno sentire un diverso!! E a 13 anni questo non è accettabile, non lo è neanche in altre eta'. A volte io mi sento esclusa xché mi sono resa conto che molte persone non mi invitano più ne a casa ne ad andare a mangiare con Lori, xché devono scegliere il locale che prima di tutto sia adatto a me, e questa è una bella scocciatura e allora non mi invitano. Figuriamoci x un ragazzino
Cristiana: Ho scritto veloce ma spero che si capisca
-- Elena: Cristiana si capisce e si percepisce bene.Mi scende una lacrima, 30 anni fa ero io nella condizione che hai appena descritto e ora mi accingo a riprovare tutto con mio figlio di 13 anni.Non passa, a me non è passata e sono 46 anni che mangio senza glutine!Non ci possiamo fare niente, purtroppo!!!Unica consolazione è che, se si esclude il critico momento del pranzo/cena/colazione/merenda/aperitivo, si possa vivere tranquillamente cosa che magari con altre malattie non è possibile fare.Da mamma, ti abbraccio
-- Cinthia: Cristiana si capisce benissimo!! Mi dispiace tanto x il tuo ragazzo!! La gente che organizza le serate o le manifestazioni penso che sia veramente cattiva, scusami se dico questo, ma come si fa a non dare ad un ragazzo di 13 anni le stesse cose che mangiano gli altri!! Povero figlio, posso capire quanto si senta diverso, a volte capita anche a me di sentirmi diversa e tu sai bene che sono un'adulta figuriamoci lui.!! Speriamo che quella proposta che stanno facendo in parlamento venga approvata così anche x noi e soprattutto x i più piccoli la vita sarà più facile!! Pensa che qui vicino Roma hanno aperto Magic splash land , una specie di spiaggia artificiale caraibico con il divieto di portare da mangiare fuori, loro offrono solo qual osa x i celiaci ma non garantiscono le contaminazioni. Gli ho scritto x sapere e mi hanno risposto che posso lasciare il mio cibo in macchina e quando ho fame esco e me li vado a mangiare...Gli ho augurato....capisci a me...di chiudere prestissimo. E quello è un luogo che dovrebbe essere soprattutto x i ragazzi con tanti giochi d'acqua. Si devono vergognare tutti e spesso dentro di me gli auguro di doverlo provare sulla propria pelle il dispiacere che può provare una mamma ma anche un adulto. Ciao.Cristiana!!!
Daniela: Io e mia figlia entrambe celiache. Lo scorso anno, al compleanno di un'amica 18enne come lei, si sente dire che se fosse andata, si sarebbe dovuta portare la cena. Specifico che la festa si teneva in un noto ristorante con piscina. Ha rifiutato l'invito.
-- Antonella: Daniela il problema non è la celiachia ma l'insensibilità delle persone, soprattutto se pensavamo che fossero amiche. Capita ed è amaro.
-- Alessandra: Daniela non era un' amica, spero tua figlia lo abbia capito, non ha perso nulla
Eleonora: Sono celiaca da quando non c'era nulla se non un pane e un tipo di biscotto. Ai compleanni quasi mai trovavo qualcosa e lo portavo da casa. Alle cene di scuola mangiavo mozzarella e pomodori. Adesso trovo tante cose e se esco mangio prevalentemente la pizza. Lo sconforto si,ma tutto questo dolore che leggo qui nel gruppo io non l ho mai provato. Purtroppo siamo una minoranza,che non ha scelto di esserlo ma di fatto è così. Non si può pretendere che tutti siano in grado, preferisco una persona che non fa nulla che tanti che fanno senza glutine contaminato o dicono che è senza glutine ma poi ha ad es. Il Pan grattato normale (capitato anche in hotel che sul sito scrivono "siamo attrezzati per la celiachia"). È presto per lui e spero non gli capiti mai,ma la celiachia può come malattia autoimmune chiamarne a sé altre,e lì ti assicuro che ti si spezza il cuore e stare in mezzo ad altri che "stanno bene " e riescono fisicamente a fare cose e tu no,non il dover aspettare con fame una bistecca (che , personalmente,non mangio da 10anni,e da celiaca e vegetariana ti dico si fa ancora più fatica ma non mi arrendo, piuttosto mi porto qualcosa da casa,che non c'è nulla di vergognoso...)
-- Carla: Eleonora comunque ahimè di magagne di salute ne è pieno il mondo, solo che non tutti magari espongono la cartella clinica
Samantha: Mio figlio non è celiaco,ma è allergico alle proteine del latte,quindi non esistono ristoranti per lui.. è allergico dalla nascita,e adesso a quasi 6 anni,quando andiamo ai matrimoni comunioni cresime compleanni pizzerie ovunque o siamo invitati a casa devo organizzarmi e portarmi tutto dietro dall' antipasto al dolce,sono contati quei locali che gli fanno 2 patatine o una fettina in olio non contaminato da calzoncini o altro,lui ne è consapevole e sa che quando usciamo ci portiamo le cose sue per non farlo stare male,lo accetta, e anche se ogni tanto si sente diverso cerco di fargli capire che non è diverso dagli altri.. Noi sappiamo a priori che se dobbiamo uscire dobbiamo portarci la cena,la colazione,il pranzo,il dolce...
-- Chiara: Samantha il problema è che, nonostante lei abbia posto un problema per certi versi peggiore della celiachia, qui nessuno le ha risposto. Vogliono comprensione ma poi non sanno darla. I celiaci sono spesso molto egoisti, pensano che il proprio problema sia l'unico degno di attenzioni. Invece tu hai ragione da vendere, noi qualcosa la troviamo, per tuo figlio è complicatissimo, come l'intolleranza al nichel. Ed io sono celiaca...
Laura: Io sono adulta ma ti capisco. Purtroppo deve assolutamente imparare a non vergognarsi a portare cose da casa perché deve abituarsi che nella maggior parte dei casi sarà sempre così
-- Casa: Laura Sono d'accordo con te, purtroppo. Magari dei muffin salati da tenere nello zaino se le cose si mettono male. Perché se le cose si mettono male si può pure rispondere per benino all'amico stupido che prende in giro. Però io parlo perché mia figlia è femmina, probabilmente per i maschietti la cosa è più umiliante.
-- Carla: Laura deve imparare a gestire la sua celiachia: vuol portare cose da casa? ok vuol ordinare qualcosa lì? ok vuol mangiare prima? ok vuol mangiare dopo? ok non vuol mangiare? ok... Deve essere lui ad avere le redini della sua celiachia
Gaia: Capisco cosa prova io ho 35 anni e rimango male quando a lavoro ordinano cornetti pizza ecc e ogni volta mi sento dire non c era o ci siamo scordati. Quindi immagino un tredicenne cosa possa provare. È dura purtroppo, certo non sono problemi seri ma comunque è tosta
-- Carla: Gaia ma non puoi ordinare tu x te stessa? o ricordarlo agli altri quando ordinano?
Luciani: Mia figlia celiaca dall'età di 20 mesi ora ha 25 anni , abbiamo passato il problema quando non c"erano gruppi FB quando l"AIC non era quella di oggi , quando con i buoni potevi prenderci solo pane pasta farina e biscotti secchi, quando a scuola non sapevano cos"era la celiachia e nemmeno la pediatra sapeva , ho lottato ho fatto cose che se ci penso oggi mi vengono i brividi , ho preteso ed ottenuto riunioni a scuola con i vertici ( solo aic non era mai presente ) ho fornito per anni pasta farina gelato e pane a scuola quando non si poteva , ho lottato per avere come fine pasto un gelato sg quando gli davano ghiacciolo , son passati 24 anni ma vedo che nulla ê cambiato , non potete immaginare quante telefonate ho fatto con l"aic e con la ditta che forniva pasti a scuola , una volta chiedendo il gelato per la scuola mi risposero che 200 bambini non potevano vedere una bambina che mangiava il cono ed io arrabbiata che gli rispondevo se era giusto che una bambina vedeva 200 banbini mangiare una coppetta e lei il ghiacciolo? Mi spiace leggere tutte le vostre storie oggi e mi fa male tanto male
Milena: Mi figlio 19 anni, dall'età di 12 celiaco quest'anno è la prima volta che lo vedo nervoso perché in giro se ha fame la sera tardi con gli amici ci sono solo patatine, lavora tutto il giorno in giro e se non si porta da mangiare resta a digiuno e s'innervosisce... Lo so i problemi sono altri ma mi ci metto nei suoi panni e mi dispiace tanto
-- Carla: Milena comunque boh, ma se il problema è la fame il naturalmente GF esiste. Credo sia più complicato gestire una situazione conviviale dove si vuol mangiare come gli altri commensali
-- Michele: Milena io lo capisco bene perché mia figlia anche se età diversa ha gli stessi problemi
Tiziana: Dipende proprio dalle persone che ti circondano, da noi in oratorio sono super organizzati. Tutte le iniziative c’è anche qualcosa gluten free. Se trovi delle persone che se ne fanno carico è tutto diverso. Io capisco il tuo ragazzo e urlo a gran voce che non dovrebbe essere così. Dovremmo trovare qualcosa sempre di dignitoso.
-- Michele: Tiziana a me nenache l ostia in chiesa trova la deve portare lei ...lasciamo perdere purtroppo no n tutti sono così generosi verso soprattutto ragazzin *
Katiuscia: Hai ragione!!! Ti sono vicina, io ho 45 anni e ho scoperto la celiachia 2anni fa.Ogni volta che devo rinunciare a qualcosa mentre gli altri possono mangiare tranquillamente io mi sento "diversa" ma l'affronto perché sono adulta....ogni volta penso a quanto possa essere difficile quando si è piccoli, ancora di più da adolescente.Un abbraccio
-- Azzurra: Katiuscia Solo chi è celiaco può capire.....
Carmine: Comprendo lo sconforto, ci siamo passati tutti ...ma cedere al vittimismo è l'atteggiamento più sbagliato, soprattutto se avallato da un genitore . Con molta onestà devi far comprendere a tuo figlio che la celiachia è una palla al piede , ma non è la fine del mondo e soprattutto che la vita non ruota attorno al cibo . La parola d'ordine è adattarsi , sempre ! Se lui si piange addosso e tu gli piangi sopra otterrete solo una valle di lacrime e null'altro ! Due figli celiaci da 5 anni , uno oggi di 9 l'altro di 17 , dopo un primo periodo di frustrazione e necessario adattamento, sanno perfettamente gestire la loro alimentazione fuori casa ! Forza e coraggio e in bocca al lupo !
Elisabetta: Cara lo viviamo un pochino tutti...poi i 13 anni sono particolari. Non sai a quanti compleanni mio figlio è rimasto a guardare, totalmente digiuno, ma per colpa sua, perché fino agli 11/12 anni io gli portavo il suo. Poi è cresciuto e si vergognava, anche perché qualcuno gli aveva fatto pesare che la" mammina" gli portava la pappa...( sono ragazzi e non capiscono fino in fondo). Poi è subentrato il rifiuto e non partecipava più a nulla, fino a quando non ha realizzato che DEVE PORTARSI DIETRO IL SUO, a meno che non vada in posti sicuri per il celiaco. Quest'anno è l'anno dei 18/mi...io parlo coi gestori dei locali, loro al 99% non mi garantiscono un pasto per lui ed io glielo compro dove è sicuro ed ha ripreso a vivere e a socializzare e non gli pesa più, pesa più a me che devo fare il regalo e comprargli il cibo a parte, ma non ho altra scelta.
-- Carla: Elisabetta sul deve portarsi il suo non sono d'accordo. Deve scegliere come fare. Se vuole andare e non mangiare, o mangiare solo patatine, deve avere la possibilità di farlo
Maura: Invece io ti capisco benissimo! Mio figlio di 13 anni e mezzo si vergogna ad ordinare il suo pasto "speciale", (noi non abbiamo solo celiachia)... alle feste non mangia, quando esce con gli amici preferisce non mangiare, quindi hai tutta la mia solidarietà...
-- Carla: Maura infatti il problema è ordinare un pasto speciale. Secondo me se si potesse far ordinare loro qualsiasi cosa GF aiuterebbe molto
Andrea: Ciò che è senza dubbio vero è che si è più fortunati se si vive in una grande città dove locali pizzerie ristoranti preparati sul SG ne trovi molti… se si vive in piccoli paesi è tutto più complicato…
Elisa: Ciao ti comprendo benissimo e non è vittimismo ma mangiare senza glutine è un salva vita no una una scelta e secondo me non ci dovrebbe essere " scusa dove posso andare a mangiare senza glutine?" Dovrebbe essere normale mangiare ovunque come tutti. Io ho un bimbo di sei anni e anche mangiare un semplice gelato in gelateria dopo aver fatto una passeggiata diventa un peso perché hanno le cialde senza glutine e poi non ti mettono il gelato dentro perché c'è la contaminazione allora ? Due vaschette dedicate da parte le vogliamo mettere? Non è vittimismo è realtà.
-- Carla: Elisa mangiare in senso stretto mangi, il casino è mangiare cose buone e soprattutto se ci sono gli amici
Juna: Hai ragione, è proprio uno schifo si può dire?????!!!!
Tiziana: Confermo che per i bambini e ragazzo è pesante esserlo
Clelia: Il problema è la mancanza di empatia e disponibilità degli adulti che circondano i ragazzi. Trovo scandaloso trattare un ragazzo così, qualsiasi sia la sua problematica. Si tratta di salute, non di una scelta di vita.
Laura: Spesso siamo più noi genitori che ci facciamo mille problemi e mille pensieri di loro.... mio marito scoprì di essere celiaco quando aveva 18 anni,a quei tempi,non era come ora che si trovano tante cose e spesso anche buone,ora troviamo anche tantissime ricette,a quei tempi non c'era nulla,e quello che c'era era immangiabile. Io ho un figlio di 12 anni celiaco,gli sto insegnando ad adattarsi e a trovare sempre una soluzione anche se spesso non sarà facile. Loro sanno adattarsi meglio di noi adulti. Incoraggiamoli e aiutiamoli a trovare sempre soluzioni fin quando non inizieranno a camminare da soli,senza creargli noi ansie e senza farli sentire diversi. Ricordiamoci che c'è di peggio. Grazie a Dio c'è molta più sensibilizzazione rispetto a qualche anno fa. Abbiamo ragazzi in gamba che sicuramente sapranno destreggiarsi bene. Se poi ci rimangano male,quando tornano a casa,ci siamo noi genitori tirarli su,preparandogli il loro piatto preferito.
Anna: Mio figlio ha 13 scoperto di essere celiaco da un anno non è facile abituarsi sopratutto se si diventa da grandi
Barbara: Hai perfettamente ragione anch'io ho un figlio e la vita sociale di un adolescente è molto limitata
Alessia: Mamme, ho scoperto la mia celiachia quando avevo 13 anni e in giro non c'era NIENTE per noi. Ora mia figlia è celiaca, ha 10 anni. Il mondo è cambiato, più inclusivo, e la nostra malattia ben conosciuta. Il mio obiettivo con lei è farle comunque capire che durante le "cene fuori con gli amici" la parte importante sono gli amici!! Lo so che è sconfortante, fastidioso, antipatico...lo so molto bene. Ma altrettanto, vi garantisco, non è un dramma! L'importante è concentrarsi sulle cose che contano. E capire che essere diversi, anche a tavola, è la normalità
Giu: Direi che quanto a capire, noi celiaci lo capiamo tutti. Tutti ci siamo sentiti così. Solo che lamentarsi non serve a nulla, la celiachia è una compagna di vita, e bisogna imparare ad affrontare queste situazioni. Gli adulti sono spesso soli in questo, bambini e ragazzi hanno per lo meno i genitori dalla loro parte. A casa siamo tutti uguali, ma fuori non è cosi. Quindi va benissimo chi parla di farsi rispettare, sacrosanto, ma contemporaneamente girare organizzati. Magari con qualcosa di figo adatto all’età. Prossima volta ad esempio puoi rifornirlo con qualcosa per cui i compagni si leccherebbero i baffi, e magari portarne un po’ da condividere
Simona: Purtroppo x noi celiaci non è facile ti assicuro che il disagio c'è l ha pure l adulto xò ci convive meglio anche se alla fine ho capito che le minoranze vengono sempre viste come un peso sociale....io ho imparato credendo a non pretendere di essere trattata come gli altri ma ad adattarmi a seconda delle situazioni. Faccio prima a portarmi una cosa cucinata in una situazione dove c e tanta gente confusione e contaminazione che stare a lamentarmi con la gente non celiaca tanto uno spreco di energie
Chiara: ...e qual è la differenza con un adulto...? I disagi sono gli stessi, anzi, poi ti capitano pure i parenti che continuano imperterriti a offrirti roba "ho fatto il dolce ma tu non puoi mangiarlo" con fare dispiaciuto...e magari è solo una sfoglia con Nutella, dopo che le hai anche detto che quella senza glutine la vendono all'eurospin
Mara: Se hai tempo e possibilità potresti andare a fare la volontaria anche tu e creare un angolo per preparare cibo senza glutine e offrire la possibilità a tuo figlio e ad altri di mangiare in sicurezza. Magari la prossima volta
Mar: Hai ragione al 100% ma sono gli amici che devono scegliere un locale che vada bene per tutti ed evitare quelli che fanno da mangiare solo per qualcuno
Cristiana: Appunto. E scusate lo dico francamente, ma ai grandi che dicono che è dura uguale ai bambini, sinceramente mi sembrano egoisti, 1 grande si difende, non di sente cosi diverso, gli avete avuti 13 anni? Quando tutto è gia così complicato? Quando i ragazzi poi se ne fregano? Grazie mamme che mi capite,
-- Elena: Cristiana già avere 13 anni è un casino,poi mettiamoci pure la celiachia.Sono dalla tua parte. Però non è,almeno per me,il sentirmi diversa, non mi interessa, è proprio che quando ti sale la fame o peggio la gola,e non puoi mangiare,che ti girano le e sei lì che sbavi.
Gabriella: Buonasera signora,la capisco non è semplice, ma parte da noi non dimostrare sconforto o peggio ancora arrabbiarci, le parlo da mamma di un ragazzo di 14 anni, celiaco da tre. Ci sono stati e ci sono momenti di sconforto, ma se ne fatto una ragione. Quando sa di non trovare cibo senza glutine se lo porta da casa e mangia insieme agli altri. Una volta ad un compleanno quando mio marito lo andò a prendere in macchina gli disse di essere affamato perché la pizza era immangiabile ma le patatine erano buone, mio marito: pazienza, succede anche ai non celiaci, se stato con gli amici? Ti sei divertito? Hai bevuto e brindato alla faccia di chi ti vuole male? Lui si, e di nuovo mio marito :allora hai passato una bella serata, il cibo è solo un contorno se c'è bene se non c'è fa'niente. Vive ogni esperienza, quest'anno vacanze di una settimana al mare con gli amici, ha sensibilizzato anche loro e i retroscena di questa vacanza in cui hanno cucinato da soli, raccontanti dall'amica che alle tre di notte gugolava per capire se il tonno fosse idoneo o meno mi hanno fatto davvero credere che i problemi se li creano gli adulti, loro sanno e amano adattarsi. Forse mi sono dilungata un po' troppo. La saluto e l'invito a vivere la celiachia di suo figlio in maniera più leggera, nonostante sia una pesante compagna di viaggio a vita.
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Alessandra: E quindi cosa proporresti di fare x risolvere la situazione?
Claudia: Anch'io da mamma penso sempre quando sarà grande mio figlio avrà problemi con le prime uscite con gli amici perché qui in paese da me non esiste nulla ,già capitato ad alcuni compleanni e alla prima gita di dirmi odio essere così mi si stringe il cuore ,noi qui in famiglia facciamo di dutto per non fargli mancare nulla ,e di fargli capire che lui si deve reputare fortunato che scendendo a Palermo esiste il mondo senza glutine.
Letizia: Purtroppo tanti consigliano di rassegnarsi, rinunciare, adattarsi. A mia figlia adolescente sto insegnando a farsi rispettare, pretendere di non essere un problema. Gli altri si adeguano e si adattano.
Maria: ti sono vicina. stesso problema con mio figlio che ha 11 anni e mezzo. In oratorio non ne parliamo....poi i suoi amici scelgono ogni volta un posto diverso per mangiare fuori e lui può andare solo al Mc Donald's vicino a casa(che poi anche lì alcuni non sono capaci nemmeno di usare un microonde ed è capitato di ricevere un panino che si poteva lanciare contro il muro per quanto era duro!!!). Non si può sempre dire: " portati qualcosa da casa", non è giusto... Ti dico anche di più. A Milano e nei centri commerciali non c'è ancora sensibilità verso questo "problema", in Sicilia(ci siamo stati l'anno scorso)sono molto più avanti e lo dimostrano anche i siciliani che aprono i negozi senza glutine a Milano, con prezzi decisamente accettabili, come da Zero Glutine Life in Via Rembrandt e New Food Glutee Free a Rozzano. Grazie a questi ragazzi che hanno capito in cosa investire aiutando così tante persone a pranzare fuori casa.
Luisa: Ti capisco benissimo ancora oggi in molte occasioni io mi sento ancora così quando torna a casa fagli sempre le cose che non h potuto mangiare vi abbraccio
Anna: Io sono assolutamente d’accordo con te….
Stefania: È dura sicuramente ma i duri prima o poi la vincono !!
Daniela: Io da adulta ci rimango molto male quando non posso mangiare… mi isolo, so che non dovrei, ma questo è il mio carattere… poi mi riprendo e sono felicissima se trovo un posto certificato o anche solo attento a noi celiaci! Quindi capisco molto bene tuo figlio! Bisogna però cercare di vincere la vergogna e se si può portarsi dietro qualcosa per non rimanere totalmente a digiuno!
Maria: Ciao! Io ho scoperto di essere celiaca ad 11 anni, i primi anni sono stati davvero una tortura ma la verità è che deve circondarsi di persone ( soprattutto amici e coetanei) che capiscano il problema e siamo rispettosi della sua situazione. Per quanto portarsi le cose da casa, o avere le cose a parte a quell’età sia “ fastidioso” però piano piano imparerà a regolarsi da solo e anzi questa cosa gli insegnerà un sacco di empatia per situazione particolare del prossimo!
Raffaella: Cristiana Condivido il tuo pensiero. Mio figlio ha 8 anni.Meno male che da noi sempre più posti si stanno adeguando. Però è brutto sempre dire" no questo non lo puoi mangiare"
Marilena: Triste realtà anch'io ho un figlio di 13 anni ...e noto che nn è semplice
Selene: Ti sono nel cuore
Antonella: Cucciolo
Gianni: È vero. Penso a quanto sia difficile in un'età ancora più alta. Quando non ci sarà la mamma ad intervenire perché decideranno gli amici dove andare. Speriamo che cresca la coscienza del senza glutine e dovunque si possano avere alternative o speriamo nella pasticca che neutralizza l'effetto del glutine
Stefania: Ci vuole più sensibilità...e in giro ce n'è veramente zero.Io lo sono diventata celiaca da grande...ma credetemi sto facendo di tutto per combattere tanta ignoranza e tanto menefreghismo.Signora lotti per suo figlio e soprattutto dica a suo figlio di non vergognarsi per essere celiaco: non è una moda e nessuno può farci sentire diversi e sbagliati.Faccio tanti auguri al ragazzo!
Lucilla: Mia figlia 13 anni è celiaca . Lo abbiamo scoperto da un anno circa.....si gestire il pasto fuori non è per niente semplice, purtroppo
Patty: Purtroppo la situazione è la stessa anche per gli adulti, ma sicuramente per loro è più pesante
Michela: Non ho 13 anni ma capisco alla perfezione. Pure io ci rimango sempre malissimo quando capita. Posso immaginare un ragazzino.
Roberto: Ingiustizia
Renata: Il problema di base non è la celiachia in sé, ma le abitudini mal sane ,mio nipote riconosciuto celiaco a 10 anni ,piu di 25 anni fa ,non ha mai avuto problemi perché non c'erano le abitudini del giorno d'oggi ,in cui per forza i ragazzini devono mangiare fuori casa con gli amici ,per forza devono mangiate alle feste o al MC DONALD ,appena devono rinunciare a qualcosa si sentono emarginati ,la maggior parte sono i genitori a farne dei drammi , io celiaca ,intollerante al lattosio ,allergica alle proteine del latte, allergica al maiale ,eppure vado ovunque ,senza panico e senza tragedie, ho imparato che si mangia per nutrirsi non perché si e con gli amici , mi accontento di una bistecca ,di una cosa semplice, non tutti i locali sono adeguati ,pace amen ,i valori della vita sono ben altri ,se la pasta per una sera è appiccicosa e non saporita, pazienza ,domani si mangerà meglio .....di a tuo figlio di guardare gli occhi di un bambino sulla sedia a rotelle, quanto vorrebbe correre come lui e invece non potrà mai farlo ,un piatto di pasta insipido e un dolce mancante ,in confronto sono un lusso ,auguri per il cammino di tuo figlio
Carla: La celiachia è un'immensa palla al piede, ti capisco. Detto questo, ce l'abbiamo e nessuno ce la toglie, dobbiamo trovare delle strategie per sopravvivere. Si va e ci si premunisce per mangiare meno peggio possibile: la pasta all'olio non gli piace? se per una sera si fa fare crudo - o altro affettato - e mozzarella direi che va benissimo
Anna: Ciao! Ti capisco benissimo. Io sto avendo le prime difficoltà con mia figlia che ha 7 anni. Non è facile, anche se organizzati al meglio, per lei dopo il primo momento affrontato così n grande maturità resta ancora difficile da accettare quella che di fatto vive come privazione e diversità. i contesti non sempre aiutano .
Marlene: Non e'l' essere celiaci a 13 anni che e' piu difficile, ma la mancanza di tolleranza della gente e la mancanza, l inclusivita' sociale .E' ancora poco conosciuta la celiachia ma sono sicura che fra pochi anni ci saeanno progressi! Tuo figlio imparera a mangiare cibo vero che la pasta non e' cio' di cui il celiaco ha bisogno ma di diversita' e fantasia...e lui pian pianino imparera!
Michela: HA RAGIONE SIGNORA STESSA SITUAZIONE STESSA ETÀ!HA RAGIONE!
Giovanna: Io ho scoperto di essere celiaca all'età di 15 anni nel lontano 2004 dove davvero nessuno sapeva cosa fosse la celiachia ne tanto meno c'era la vastità del cibo che c'è adesso.Una sensazione terribile.Nei ristoranti quando cominciavo di essre celiaca quasi mi trattavano come un" appestata" ovviamente perché non c'era tutta l'informazione che c'è oggi.Oggi che sono adulta vivo ancora con noia la mia intolleranza.Essere celiaci e una palla megagalattica:una grande rottura di coglioni.
Sonja: Ti capisco in pieno
Mary: Ti capisco perfettamente mio figlio la celiachia fu diagnosticata a 3 anni ora ne ha 22 ed era bruttissimo quando c'erano compleanni o feste io soffrivo se lui guardava mangiare gli altri e lui non poteva ,poi 20 anni fa 'era anche peggio ora si sono attrezzati quasi tutti noi portavamo sempre tutto da casa ma ovviamente per un bimbo era triste guardare le cose belle e buone e lui non poteva mangiare anche lui al età di tuo figlio si vergognava però fortunatamente ora è più grande e non si sente più in imbarazzo e per fortuna qui da noi quasi tutti i locali fanno anche menù senza glutine
Stefania: Alle sagre di paese sarebbe meglio non mangiare proprio, né con ne senza glutine, con tutto il casino che c'è sai quanto è pulita quella roba! Sarà che sono fissata!
-- Carla: Stefania mamma mia questa è paranoia
Devis: Da adulto e’ a volte fastidioso ma da adolescente la questione immagino diventi a volte pesante anche per il “concetto” di sentirsi diversi in adolescenza dagli altri .Sicuramente come genitori uno deve essere più sciolto possibile affinché si capisca cosa parte dell’ adolescente che è una cosa gestibile contro tante situazioni più pesanti.Sono diventato 8 anni fa’ celiaco e ho condotto una adolescenza da sano sotto il profilo alimentare , quindi immagino lo stato d’ animo del suo figliolo , È un peccato per lui ma sicuramente questo gli darà una intelligenza aumentata , perché chi conosce delle limitazioni è una persona che necessariamente diventa più maturo prima degli altri che fanno per scontato tutto .Comunque devo dire che rispetto 8 anni fa dove ancora non potevi mangiare fuori da nessuna parte oggi quasi tutti hanno imparato il problema e danno alternative . A me piaceva andar a fare una scampagnata la domenica alla “Chieca” per poi fermarmi a mangiare dove capitava . Non L’ ho più fatto , ma ora sarebbe possibile senza problemi . Condivido la sua delusione per suo figlio in bocca al lupo per il resto .