Un link che potrebbe essere utile alle neo-mamme. http://www.infoceliachia.com/150/rischio-celiachia-piu-alto-se-il-bebe-non-ingerisce-glutine.html
Vito : Non so quanto questo studio possa essere veritiero,ho un figlio(che adesso ha 3anni e 1/2) che ho allattato solo per 5 mesi,ho svezzato a 5 mesi,gradiva solo la pastina di grano tenero(che contiene molto più glutine) ed è celiaco...dalle analisi del HLA mio figlio presenta i geni della celiachia,possibile che non si faccia riferimento a questi in questo studio norvegese?sono un pò confusa...
Raffaella : Io so tutto il contrario. ..più tardi si inserisce il glutine nella dieta del bambino e minore è il rischio di sviluppare la celiachia. ..
Giovanna : Io so che allattate al seno riduce il rischio di diventare celiaci...
Amanda : secondo me è una supercazzola...è una malattia genetica per il quale c'è predisposizione...possibile che anche in un articolo ed una ricerca pubblicate si confonda la malattia con l'intolleranza? fino a quando dovremo spiegare la differenza? ecchepalle!
Annalisa : Oddio che cavolata!! io sono celiaca e mia madre non lo è...figuriamoci quanto ne ho ingerito!!
Susanna : E una malattia genetica.......
Paola : http://pediatricsde.aap.org/pediatrics/november_2013?pg=96#pg96
Ada : La celiachia non è una malattia genetica tout court: è una patologia MULTIFATTORIALE. Occorrono infatti 3 elementi perché si scateni: 1. diatesi genetica 2. ingestione di glutine 3. elemento "x" scatenante la patologia in un preciso momento della vita (e su questo elemento non si hanno certezze assolute ed esaustive, ma valutazioni statistiche basate sulla casistica clinica). Non ha senso, quindi, sconfessare lo studio citato semplicemente in base al fatto che la MC sia una "malattia genetica" e come tale inevitabilmente destinata a manifestarsi in chi presenta la relativa diatesi o a non farlo in chi non la presenta. Detto questo, lo studio citato è uno dei tanti su questa malattia e apporta informazioni da inquadrare in un contesto di ricerca molto più ampio, destinato a farle comprendere meglio (eventualmente confermandole o sconfessandole) in associazione a moltissime altre nozioni, che sempre si aggiungono in questo settore. Peraltro, capita anche - e relativamente spesso - che studi diversi si contraddicano. Ma è così che si va avanti: componendo il puzzle, un pezzo dopo l'altro, e talvolta compiendo errori. E, a volte, anche uno studio di per sé parzialmente erroneo o irrilevante può aprire la porta a scoperte imprevedibili. La ricerca fornisce elementi su cui ragionare per costruire un quadro più ampio, non verità assolute da prendere separatamente: in quest'ottica, per la celiachia, rientra anche la possibilità che, studio dopo studio, si individuino fattori ambientali predisponenti e fattori ambientali protettivi per la MC. Se poi questa ricerca specifica sia stata utile e corretta (nel senso di centrata sul problema e priva di involontari artefatti) oppure no, ce lo dirà solo il tempo (e tutti gli altri studi sulla MC).
Roberta : Ada concordo anche sulle virgole, l'AIC finora raccomanda l'introduzione del glutine dopo il sesto mese e anche l'OMS raccomanda l'allattamento materno per almeno sei mesi ove possibile. Ci sono persone che slatenizzano la MC da adulti, l'elemento X è presumibilmente un forte stress o un intervento chirurgico, addirittura una gravidanza. Ci sono persone poi come me che nonostante la genetica ALTAMENTE a rischio e una sorella celiaca, non hanno ancora manifestato alcun sintomo e tantomeno sono celiache.
Grazia : Il caso di mio figlio potrebbe dare ragione a questo studio. Per tutto il primo anno di vita la sua dieta è stata priva di glutine poiché, tra le altre, gli è stata diagnosticata un'allergia al grano. Tuttavia potrebbe trattarsi di una falsa correlazione visto che i celiaci sono spesso alleegici
Roberta : a mio figlio l'ho dato a 8 mesi, anche lui genetica positiva e non ha mai sviluppato la malattia, credo siano studi che ancora non hanno fondamento