La celiachia apparve 12.000 anni fa quando l’agricoltura portò un drammatico cambiamento delle abitudini alimentari umane. Fu però Celso nel primo secolo a.C. a introdurre il termine “celiaco” dal greco intestino per descrivere le persone che soffrivano di diarrea. Tra il primo e il secondo secolo d.C. Aristeo di Cappadocia descrisse accuratamente la malattia, ma si deve risalire a tempi recenti (1888) quando Samuel Gee evidenziò come la dieta fosse responsabile dei disturbi. Nel 1918 Still segnalò l’azione dannosa del pane e nel 1950 Dicke associò la forte riduzione di questa patologia durante la Seconda Guerra Mondiale alla scarsa disponibilità di cereali chiarendone anche lo stretto legame col glutine. Karner nel 1958 mise in relazione la celiachia con il carcinoma intestinale e quattro anni dopo Gough segnalò l’evidenza del legame tra celiachia e linfomi.
EVOLUZIONE DELLA CELIACHIA
In tempi recenti è soprattutto nei celiaci con scarse evidenze intestinali che più frequentemente si manifestano le patologie autoimmuni extra intestinali. L’insorgenza si è spostata dall’infanzia all’età adulta e la crescita dei celiaci diagnosticati è aumentata in modo esponenziale negli ultimi trent’anni così come sono aumentate in modo esponenziale le malattie autoimmuni, coincidendo perfettamente con l’introduzione in agricoltura di nuove tecniche e metodologie che hanno aumentato nel grano la percentuale di glutine.