La celiachia si mostra con quadri clinici molto eterogenei, gli studi hanno dimostrato che la sintomatologia può essere di vario tipo, andando così a definire vari tipi di celiachia. La celiachia infatti si presenta come una malattia autoimmune e multifattoriale.
Quella che una volta era definita celiachia asintomatica è in realtà la celiachia silente, quindi una malattia, da trattare esattamente come la celiachia classica. La mucosa del tratto intestinale dei pazienti presenta allo stesso modo alterazioni istologiche. I sintomi dunque sembrano sono apparentemente celati, in realtà l’adozione di una alimentazione gluten free, quindi priva di glutine, coincide con un evidente miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche del soggetto in questione.
La celiachia silente viene scoperta in maniera piuttosto casuale, a seguito di una serie di screening medici che includono, tra gli altri, anche il test per gli anticorpi specifici della malattia celiaca. La situazione intestinale del paziente appare alterata dal punto di vista delle biopsie, anche se in forma meno grave, rispetto ai pazienti affetti da malattia celiaca conclamata. In realtà i villi intestinali risultano ugualmente danneggiati, per questo motivo, anche nel caso della celiachia silente, la patologia deve essere trattata immediatamente, per evitare di incorrere in danni peggiori. I soggetti a rischio di una celiachia silente sono tutti coloro che in famiglia hanno un parente diretto già ammalato di celiachia. Per quanto riguarda i soggetti a rischio invece si tratti di coloro che soffrono di patologie connettibili proprio con la celiachia: diabete tipo I, cirrosi, tiroiditi, sclerosi multipla, altre patologie autoimmuni.
La celiachia silente prevede un adeguato follow up da seguire, proprio in virtù della sua assenza di sintomi. Esso consiste nella valutazione della densità ossea a 18 mesi dall’inizio della terapia con dieta senza glutine, al fine di valutare la demineralizzazione ossea. Se i responsi sono poco positivi, occorre monitorare la situazione ripetendo la tomografia con regolarità. Una volta iniziate le cure occorre valutare anche l’aderenza alla dieta senza glutine, attraverso esami diagnostici che possano monitorare la situazione dei villi intestinali.