Vi è una relazione complicata tra la celiachia e la terza età. Quando la diagnosi la riceve una persona anziana, è molto importante stargli vicino, in modo tale da fargli rendere conto di come dovrà cambiare la sua vita. La celiachia è una patologia complessa, soprattutto per chi ne soffre. Riuscire ad avere una diagnosi precoce è, a dir poco, fondamentale. È anche vero però, che nonostante questo, alcuni pazienti arrivano alla diagnosi soltanto in età avanzata e questo può andare a sconvolgere le loro vite, al punto tale da rendere difficile qualunque tipo di risposta. Se è vero che non si nasce celiaci, anche cercare di capire questa predisposizione abbastanza presto è complesso. Ecco perché talvolta, ci si trova a dover affrontare una diagnosi in età avanzata.
La celiachia nella terza età è stata analizzata dall'Accademia di Finlandia con l'University hospital di Tampere insieme alla Sigrid Juselius foundation. Questi istituti di ricerca prestigiosi finlandesi hanno fatto un'indagine sul rapporto tra celiachia e terza età, ovvero una ricerca su coloro che hanno iniziato ad avere queste diagnosi soltanto dopo i 60 anni. Solo un quarto delle diagnosi di celiachia arriva a 60 anni, mentre invece la percentuale che arriva a 65 anni è di un quinto e il 4% invece, lo scopre sugli 80 anni. I pazienti celiaci spesso hanno dei sintomi che gli stessi medici vanno a sottovalutare e quindi poi, trovare una soluzione, diventa difficile quando il medico - soprattutto quello di base - non dà contezza della sintomatologia.
La celiachia arriva con una serie di sintomi importanti da valutare come il calo di peso, il meteorismo, crampi, carenze vitaminiche e diarrea persistente anche per diverse settimane, insieme a dolori muscolari ed al costante pallore. È chiaro che questo comporta anche altri problemi come ad esempio una ridotta densità ossea, perché l'intestino non va ad assorbire una serie di elementi e questo ha delle ripercussioni sulla composizione delle ossa. Molto spesso, proprio perché non vi è un assorbimento di tutti i prodotti, c'è anche una difficoltà che si può presentare nella concentrazione e questo a lungo termine potrebbe comportare una serie di problemi soprattutto nelle persone di età avanzata.
Per stare vicino a coloro che dopo i 60 anni scoprono di avere la celiachia, è opportuno avere molta pazienza. Il familiare ha un ruolo cruciale in questo contesto perché cambia tutto lo stile alimentare, la mentalità, è più difficile di quello che si possa pensare. Bisogna fare in modo che la persona impari a cucinare, a mangiare e stia molto attento a quelli che sono i sintomi. Le persone che scoprono questa intolleranza devono cercare aiuto e non devono restare da sole, perché altrimenti potrebbero cadere nel tunnel della depressione. Una buona idea potrebbe essere quella di cucinare insieme, di cercare di consumare più possibile cibi senza glutine in tutta la famiglia, almeno nella fase iniziale, in modo tale da stargli vicino e non lasciare da solo il paziente che ha avuto questa brutta notizia.