Bruxelles - E' partito 'Cd-Medics', un progetto finanziato dall'Unione
Europea con lo scopo di progettare un nuovo strumento per aiutare la
diagnosi e la gestione della celiachia. La celiachia e' una malattia
autoimmune causata dall'intolleranza al glutine, una proteina che si
trova nel frumento, nell'orzo e nella segale. Quando le persone con
questa malattia mangiano cibi contenenti questi prodotti, il glutine
danneggia la mucosa intestinale e impedisce quindi la normale
digestione e assimilazione del cibo. I sintomi della celiachia
includono diarrea, stanchezza, anemia, ulcere nella bocca, problemi
cutanei, depressione, dolore alle articolazioni e problemi del sistema
nervoso. L'unica terapia consiste nella stretta osservanza di una dieta
priva di glutine.Bruxelles - E' partito 'Cd-Medics', un progetto finanziato dall'Unione Europea con lo scopo di progettare un nuovo strumento per aiutare la diagnosi e la gestione della celiachia. La celiachia e' una malattia autoimmune causata dall'intolleranza al glutine, una proteina che si trova nel frumento, nell'orzo e nella segale. Quando le persone con questa malattia mangiano cibi contenenti questi prodotti, il glutine danneggia la mucosa intestinale e impedisce quindi la normale digestione e assimilazione del cibo. I sintomi della celiachia includono diarrea, stanchezza, anemia, ulcere nella bocca, problemi cutanei, depressione, dolore alle articolazioni e problemi del sistema nervoso. L'unica terapia consiste nella stretta osservanza di una dieta priva di glutine. Si stima che un europeo su 100 sia affetto da celiachia. Tuttavia, una recente indagine ha rivelato che solo il 12,5 per cento di coloro che sono affetti dalla malattia sono stati diagnosticati in modo corretto e che il tempo medio intercorso tra la comparsa dei sintomi e la diagnosi e' superiore ai dieci anni. Durante questo periodo, i pazienti hanno una minore qualita' della vita e spesso vengono loro erroneamente diagnosticate altre malattie, che sono a volte curate inutilmente con costosi farmaci. Se la celiachia non viene curata, i malati sono a rischio di sviluppare altre malattie, come l'osteoporosi, l'infertilita', alcuni cancri dell'intestino e altre malattie autoimmuni. Una diagnosi tempestiva e' quindi essenziale ed e' qui che entra in gioco il progetto Cd-Medics. Nel corso dei prossimi quattro anni il progetto lavorera' allo sviluppo di un test di facile utilizzo per la celiachia che possa essere usato dai medici curanti per diagnosticare la malattia e monitorare il rispetto da parte dei pazienti di una dieta priva di glutine. Al centro del progetto c'e' la cosiddetta tecnologia 'lab on a chip'. All'utente basta semplicemente mettere una goccia di sangue su uno dispositivo delle dimensioni di una carta di credito, che viene poi inserito in un'apparecchio che esegue i test in modo automatico. Questa scheda e' costituita da una rete microstrutturata che controlla il flusso di sostanze chimiche, da una superficie modificata in modo specifico per catturare le componenti biologiche che si cercano e da un sistema di sensori progettati per permettere una rapida indagine. In questo caso il dispositivo ricerchera' due cose: i geni che rendono alcuni soggetti piu' predisposti a sviluppare la celiachia e gli anticorpi che possono indicare se si ha la malattia o, nel caso di pazienti a cui sia stata gia' diagnosticata, se rispettano o meno la loro dieta priva di glutine. Il nuovo strumento diagnostico conterra' anche tecnologie integrate di comunicazione che permetteranno la memorizzazione diretta dei risultati del test nella cartella medica elettronica del paziente. Questo aiutera' i medici e gli altri operatori sanitari a interpretare i risultati e a gestire individualmente ciascun paziente. Alla fine i partner sperano di integrare la tecnologia in un dispositivo che possa essere usato a casa, cosi' che i medici possano seguire i progressi dei loro pazienti a distanza. Le tecnologie sviluppate dal progetto potrebbero anche trovare applicazione nella diagnosi di una serie di altre gravi malattie, come il diabete e l'artrite reumatoide. Con un finanziamento nell'ordine dei 9,5 milioni di euro nell'ambito del tema 'Salute' del settimo Programma quadro, il progetto riunisce 21 universita', ospedali e centri tecnologici in 10 Paesi europei.