ROMA - Con l'avvento dei moderni test di screening e l'incremento della consapevolezza del morbo celiaco, il profilo clinico dei pazienti pediatrici che ricevono diagnosi è cambiato: la maggior parte dei pazienti è in età scolare e asintomatica, essendo stata sottoposta a screening sulla base dell'elevato livello di rischio. E' quanto si legge sugli Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, una pubblicazione medica mensile dell'Associazione medica americana.
I medici di base, raccomanda la rivista, dovrebbero implementare i programmi di screening in tutte le popolazioni ad alto rischio, fra cui quelli con anamnesi familiare di morbo celiaco o quelli con sindrome di Down, sindrome di Turner, diabete di tipo 1, tiroidite e morbo di Addison. La presenza di altre patologie autoimmuni, si legge, infine, dovrebbe alimentare un elevato livello di sospetto di morbo celiaco, anche in assenza di sintomi gastrointestinali.
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