Sono la mamma di una bambina celiaca dall’anno 2000 e a proposito della lettera “politica e celiachia” apparsa il 28 marzo 2009 sul settimanale «il Braidese», dove la sig. Ilaria Maria Morra ha voluto esporre il proprio pensiero, volevo ricordare che la “questione politica” è stata fatta per prima sui giornali dall’Assessore Regionale Bruna Sibille. Sono informata di quanto ultimamente si è fatto in materia nel Braidese e dintorni, anche in considerazione che mio marito è stato uno dei fondatori di una piccola associazione di volontariato che ha seguito le vicende da molto vicino e ci tengo a precisare alcune cose, ringraziando innanzitutto tutti gli esponenti politici locali ai vari livelli che si sono interessati del problema celiachia e che hanno fatto sì che alcuni obiettivi preposti dalla citata associazione siano stati raggiunti ma:
1. Vero è che Bruna Sibille è Assessore presso la Regione Piemonte e che sicuramente è sensibile al problema della celiachia, ma mi chiedo dov’era quando in data 20 ottobre 2006 si è tenuta la prima riunione del gruppo spontaneo, dove si illustravano alcune problematiche, mentre invece altri esponenti politici ed il Sindaco di Bra si sono seduti al tavolo ad ascoltare tutta la discussione prendendo degli impegni che hanno portato a termine?
2. Come mai non sia stato il Suo partito a presentare in Consiglio Regionale un ordine del giorno che ha poi portato la Giunta Regionale a modificare i limiti massimi di spesa per l’acquisto di prodotti senza glutine?
3. Come mai la Giunta Regionale, nonostante siano trascorsi più di due anni, non ha ancora attuato le disposizioni previste nella Legge concernente la disciplina dell’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande? Che al comma 1 bis all’art. 23 dice testualmente “La Regione riconosce e promuove gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che esplicano una funzione sociale in favore dei cittadini affetti da particolari patologie alimentari secondo criteri e modalità stabiliti dalla Giunta Regionale, a tal fine la Regione istituisce apposito marchio di qualità”.
4. Ricordo anche che fu l’Assessore Bruna Sibille - e di questo dobbiamo dargliene atto - in occasione della nota manifestazione “CHEESE” a far avere contatti all’Associazione Braidesi Uniti per la Celiachia” con il presidente nazionale di Slow Food (che è stato disponibilissimo ed attentissimo al problema e per questo lo ringraziamo con la speranza che sia sempre disponibile a collaborare con i celiaci Braidesi) al fine di poter partecipare mediante l’installazione di un banchetto in occasione della citata manifestazione, ma dobbiamo anche ringraziare il Comune di Bra per una piccola sovvenzione che è stata concessa per l’acquisto di materiali che hanno permesso di far ben figurare l’Associazione nel contesto in argomento, ottenendo per altro il plauso di tutte le persone celiache presenti.
5. Faccio inoltre presente che grazie all’interessamento dell’attuale vice sindaco Gianni Comoglio è stata eliminata la retta di pagamento per le mense scolastiche in favore dei celiaci in considerazione che alcuni prodotti vengono forniti direttamente dagli interessati ai cuochi e pertanto pareva inopportuno far pagare anche la retta.
Voglio inoltre ricordare alle persone celiache che quanto sopra riportato si è potuto fare in primis grazie alla tenacia dei componenti dell’Associazione “Braidesi Uniti per la Celiachia” che hanno sensibilizzato i politici locali siano essi di centro-destra o di centro- sinistra con il solo scopo di raggiungere degli obiettivi per migliorare la qualità di vita dei celiaci e soprattutto per chi come me pensa al futuro dei propri figli che hanno questa intolleranza.
Inoltre, per quanto concerne la spendita dei buoni elargiti dall’ASL, non solo nelle Farmacie, ma anche nei supermercati, è pur vero che l’autorizzazione viene dalla Regione Piemonte ma tutto ciò si deve anche all’interessamento del responsabile all’educazione alimentare di Novacoop Dott. Enrico Nada (debitamente interpellato dall’Associazione Braidese) che unitamente alla propria azienda si sono dimostrati disponibilissimi e sensibilissimi al problema e che successivamente hanno giustamente imbastito le trattative appoggiandosi all’Associazione Italiana Celiachia del Piemonte e Valle d’Aosta di Torino essendo essa organo a competenza regionale, la quale però non solo si è presa i meriti di tutti gli obiettivi raggiunti e sopra meglio riportati ma non si è degnata neanche di dire un grazie alla piccola associazione Braidese, che comunque è ugualmente contenta del raggiungimento dello scopo prefissato, anche perché, loro malgrado, non si è potuto fare a meno che il progetto partisse con la Coop di Bra e altri due ipermercati in Regione e che successivamente verrà esteso a tutto il Piemonte.
Pertanto, premettendo che della celiachia non ne debba esser fatta una questione politica ma assodato anche che gli strumenti per poter ottenere determinate “agevolazioni” sono in mano ai politici, che devono essere opportunamente sensibilizzati e considerato che è stato ormai tirato in ballo il problema sulle testate locali, ritengo che sia giusto a questo punto DARE A CESARE CIO’ CHE E’ DI CESARE.
Pregherei pertanto tutti gli esponenti politici locali di non fare polemiche su quanto è stato fatto o quanto si potrà fare in futuro ma piuttosto ad operare in silenzio senza attribuirsi meriti o demeriti ma dimostrando come già detto da qualcuna solidarietà, amicizia e sensibilità al problema direttamente alle singole persone e/o alle Associazioni di volontariato preposte ma anche agendo nelle dovute sedi per raggiungere gli scopi prefissati, come qualcuno ha già fatto e sono convinta continuerà a fare, raggiungendo così il traguardo di colmare quel famoso bicchiere che a me pare mezzo vuoto e non mezzo pieno anche in considerazione del fatto che vi sono ancora tante cose da fare.