Celiachia: i cereali del passato un possibile aiuto
Mentre le intolleranze al glutine sono in continua ascesa, i ricercatori ora si concentrano sui cosiddetti “cereali antichi”, ossia miglio, farro, spelta e vecchie varietà di frumento come il mentana, l’ardito e il gentil rosso 48, per verificarne la tollerabilità sui soggetti ipersensibili ai grani moderni.
I cereali selvatici, nel corso dei secoli, sono stati oggetto di una selezione genetica, che ha interessato le specie più comuni, e che aveva come scopo quella di ottenere una migliore resa, resistenza alle malattie e un aumento del contenuto di glutine. A ciò bisogna aggiungere poi l’uso di armi tecnologiche come le radiazioni ionizzanti che, con nuovi incroci, hanno introdotto nuovi caratteri nelle specie di frumento coltivate.
L’aumento di glutine nel frumento è stato però a volte eccessivo, compromettendone la digeribilità e la tolleranza immunitaria a favore di una presunta migliore qualità nutrizionale.
Si effettuano dunque studi per verificare la tollerabilità di alcuni cereali che, nel corso dei secoli, non hanno subito modificazioni.
Va ricordato che la celiachia può presentarsi con i seguenti sintomi: - nel bambino, al quale, lo si ricorda, non vanno somministrati cibi a base di glutine prima dei 6 mesi, può manifestarsi con diarrea, vomito o l’impossibilità o comunque la difficoltà nel compiere gesti deambulatori, con braccia e gambe, perdita di peso. In ogni caso, la celiachia si può manifestare, solo se il piccolo si alimenta con pappe a base di glutine, altrimenti non è possibile sapere se è intollerante a questo disturbo. - nell’adulto, la celiachia può manifestarsi con disturbi vari, quali i crampi, i dolori alle ossa, i formicolii e persino disturbi psichici. Chi soffre di celiachia, può anche vedersi alterata la funzione della tiroide, soffrire di reumatismi o avere a che fare con il diabete. Può capitare però che una persona, e parliamo sempre di adulti, non manifesti nessun segnale, tale da allarmarsi, e in questo caso la celiachia viene diagnostica tramite esami effettuati nel caso in cui altri componenti della famiglia soffrono di questa intolleranza.