Celiachia, l'importanza di una diagnosi tempestiva.
Spesso la diagnosi di celiachia avviene attraverso un lungo percorso che si avvia per sintomi non direttamente correlati all'apparato digerente: la complessa sintomatologia infatti non rende semplice una interpretazione precisa dei sintomi. A guardare i tempi di diagnosi che sono rielvati negli Stati Uniti in Italiana viene da sentirsi fortunati: oltreoceano servono in media oltre i dieci anni per arrivare alla diagnosi certa. Sia perché con l'alimentazione statunitense la celiachia si manifesta in modo meno violento sia perché viene presa in considerazione ancora meno che da noi durante la realizzazione di unn diagnosi.
Una statistica realizzata analizzando il livello di incidenza medio della celiachia ha constatato che negli Usa saranno presenti circa 3 milioni di americani che sono intolleranti al glutine e che quindi il 95% di questi ignora di esserlo perché non sono arrivati ad una corretta diagnosi.
Gino Roberto Corazza ci spiega il perché di questi ritardi nella realizzazione della diagnosi: «Chi ha anemia, dolori ossei, semplice amenorrea, menopausa precoce, episodi di epilessia, tiroidite. La celiachia è autoimmune, il che significa che il nostro sistema di difesa è sregolato, si rivolge contro se stesso. Il suo organo bersaglio è l’intestino tenue. Questa autoimmunità non viene mai da sola, ma si accompagna a problemi alla tiroide, come quella di Hashimoto, ad artrite, diabete, alcune forme di epatopatia. La loro frequenza è tanto più alta quanto maggiore è il ritardo diagnostico».