Celiachia: le nuove scoperte scientifiche e le ultime norme legislative

Novità in fatto di celiachia, non solo riguardo ai progressi compiuti dalla moderna medicina per tentare di debellare questa importante malattia, quanto per via delle importanti novità in fatto di normative che con il nuovo Decreto Legge tramutano da rara in malattia cronica la stessa celiachia.

Non è che questo ultimo aspetto cambi di molto la vita dei pazienti affetti dalla patologia che sono quantificati in almeno 75 mila interessati dal problema, anche se c’è da dire che se si dovesse fare un censimento attendibile sul numero di pazienti in “odore” di celiachia o che ancora non hanno manifestato del tutto i sintomi, non ci si sorprenderebbe nel constatare che gli intolleranti al glutine in Italia superano di molto le 400 mila unità.
Per i celiaci, almeno fino a quando la medicina non avrà posto la parola fine alla malattia, l’unico rimedio è la dieta che dovrà basarsi su cibi speciali e proprio in questo senso cambiano in maniera significativa le norme che regolano la dispensa di questi prodotti alimentari.

I termini del nuovo Decreto Legge
Difatti, con il nuovo Decreto Legge i celiaci non dovranno più intervenire finanziariamente per sostenere i costi degli esami loro prescritti, se si intendono con questo i controlli periodici che saranno a totale carico del S.S.N.; per quanto riguarda la diagnosi e gli esami ad essi afferente, continuano ad essere a carico degli assistiti, per una spesa, quest’ultima, stimata in un centinaio di euro, circa.
Da segnalare che se da un lato tale decreto rende meno dispendiosa la vita di un malato di celiachia, dall’altro, rischia di allontanare dalla medicina preventiva i parenti prossimi di coloro ai quali è stata già diagnosticata la patologia, atteso che vi può essere una percentuale del 10% e oltre di sviluppare la malattia in chi è imparentato con chi la malattia già ce l’ha. Così come segnalano all’Associazione Italiana di Celiachia.
Ciò ha generato malcontento da parte dei pazienti e non sono solo questi i motivi dei contrasti che albergano nell’animo di coloro che devono fare i conti con il glutine tanto dannoso per il loro organismo.

I limiti dell’intervento economico per l’acquisto degli alimenti senza glutine
Un altro aspetto che si tende a far risaltare è l’aumento sensibile del costo dei prodotti senza glutine, rimborsati fino a 140 euro per i malati maschi e in 99 euro per le donne, importi calcolati sulla base del fabbisogno calorico individuale senza tener conto dell’aumento che hanno subito gli alimenti negli ultimi sette anni, periodo in cui è stato stabilito il tetto massimo di spesa fissato per il S.S.N.
Tale esposizione da parte dello Stato è di 45 euro mensili per bambini fino ad un anno di vita, 62 euro fino a 3 anni e mezzo e 94 fino a dieci anni.

Le ultime acquisizioni scientifiche
Sul piano dei progressi riguardo alla cura della celiachia, mentre c’è molta aspettativa per un vaccino anticeliachia, si pensa anche alla possibilità di reperire una sostanza in grado di inattivare il glutine, un enzima estratto da un fungo, ad esempio.
Ma fra circa quattro anni a seguito di una ricerca tutta italiana effettuata in America, si sarebbe trovato un farmaco in grado di diminuire la produzione di Zonulina, una proteina che interviene in maniera decisiva nella malattia stessa;