Venerdì 5 dicembre è stato pubblicato da Yahoo Notizie a firma David Frati un articolo dal titolo "Cibi senza glutine: una mania che sa tanto di business" a sua volta tratto da un articolo di Springen K - A new diet villain pubblicato sul Newslweek del 04/12/2008 che ipotizza il sempre crescente allarmismo verso il glutine come generato dal crescente business attorno al mercato del gluten free, addirittura additando il fenomeno come una "moda".
Il numero delle persone che credono di risolvere i più disparati problemi di salute nutrendosi di cibi senza glutine è più di 10 volte superiore a quello di chi avrebbe effettivo bisogno della dieta gluten-free perché celiaco. Da cosa nasce questa nuova mania dietetica? Questioni di business e manovre di ciarlatani, denuncia il settimanale Newsweek. Il glutine è diventato il nuovo pericolo pubblico numero uno. Ovunque nel mondo occidentale vengono consigliati alimenti gluten-free a bambini autistici o con deficit d'attenzione e iperattività, a donne in gravidanza, a persone allergiche alle sostanze più diverse, a pazienti che soffrono di presunte intolleranze alimentari a questo o a quello.
Un mercato che solo negli Usa fattura 2 miliardi di dollari annui e che è in costante crescita.
“L’unica indicazione per seguire una dieta a base di alimenti privi di glutine è la celiachia. Punto”, spiega il gastroenterologo Peter Green, direttore del Celiac Disease Center della Columbia University. “Non esiste alcuna prova scientifica che possa giovare in altri casi”. Il legame con l’autismo di cui tanto si parla? Spiega Alessio Fasano, pediatra al’University of Maryland: “Questi sono i fatti: la celiachia è presente circa nell’1 per cento della popolazione. Anche ammettendo che nei bimbi autistici colpisca il doppio, siamo al 2 per cento al massimo. Dov’è la base scientifica per un intervento massiccio come quello che alcuni chiedono? Nei diabetici la celiachia è al 10 per cento, nelle persone con sindrome di Down è al 10 per cento: che dovrebbero dire loro allora?”
La consolazione è che una dieta gluten-free è priva di controindicazioni nei non celiaci, e quindi almeno questa mania non nuoce alla salute. Ma perché negare inutilmente a bambini del tutto sani un po’ di pizza, un panino o un dolcetto ogni tanto solo perché va di moda?