Giungono nuove informazioni scientifiche riguardo la celiachia, almeno da quanto si apprende da una serie di articoli pubblicati sulla rivista Plos Medicine. La celiachia potrebbe avere un’origine virale e la cosa non dovrà stupire più di tanto, se si pensa che un tempo immaginare che l’ulcera fosse riconducibile ad un batterio, l’Helicobacter pilori, era impensabile e oggi è quanto mai acclarato.
Secondo gli scienziati la celiachia, ovvero l’infiammazione di un tratto dell’intestino che a causa di un’errata risposta immunitaria rende impossibile l’assorbimento del glutine, potrebbe anche essere messa in relazione con il Rotavirus. Una scoperta confortante per circa due milioni di persone che con questa malattia devono farei conti nella sola Italia.
Secondo un gruppo di ricercatori italiani dopo gli studi effettuati su volontari sani e affetti dalla malattia si sarebbe visto in quest’ultimi la presenza di immunoglobuline che si opponevano alla proteina VP7 dei Rotavirus, cosa che non accadeva in chi non era affetto dalla celiachia. Ne deriva dunque che sempre secondo il pensiero di tali scienziati i Rotavirus potrebbero avere un ruolo nel determinare la malattia in fase attiva con un meccanismo tale da confondere il sistema immunitario dell’organismo rendendolo impossibilitato a difendersi adeguatamente a questi agenti patogeni che, per’altro, siamo costretti a conoscere fin dalla prima infanzia essendo i Rotavirus degli agenti virali responsabili di patologie quali la gastroenterite dei bambini o di eventuali pancreatiti di natura virale.
Ne deriva che in un prossimo futuro si potrebbe anche pensare ad una cura della celiachia mediante un vaccino, più che basarsi su eventuali farmaci antivirali e ciò anche nei soggetti che, dopo accurate analisi, si determinasse la loro predisposizione alla malattia, considerato che l’attuale terapia contro la celiachia è basata in larga parte soltanto sul trattamento dietetico.