I prodotti per celiaci, ovvero la morte del libero mercato

Monopoli, giallo sui prodotti per ciliaci in offerta fatti sparire dal supermercato

Un articolo della gazzetta del mezzogiorno indaga su un prodotto per celiaci "andato a ruba".

 

La rabbia dei celiaci. «Qualcuno ha speculato sulla nostra pelle», denuncia Anita Dibello, madre di una bimba che, purtroppo, soffre di questa patologia che non permette l’assorbimento da parte dell’intestino del glutine, a vita. Pane, pasta, un semplice biscottino può essere così off-limits. La mamma affida a un documento il suo sfogo e spiega: «Un supermercato ha messo in offerta una farina costosa in Farmacia ed è subito sparita via». Cresce l’ombra del sospetto sulla partita di farina specifica per celiaci venduta in offerta speciale da un noto supermercato. I celiaci ad avere approfittato dell’offerta sarebbero stati davvero pochi. E ci si domanda chi abbia potuto acquistare tutta la partita in modo da costringere all’acquisto in maniera diversa. Nessuno parla, ma voci si rincorrono e c’è chi fa riferimento proprio a un anonimo farmacista che potrebbe aver fatto incetta di quella farina. Congetture che chiedono risposte certe.

I celiaci in città sono poco più di un centinaio. Si conoscono praticamente tutti e le famiglie si riuniscono periodicamente (ogni terzo mercoledì del mese nelle Acli in Piazza Manzoni) per lo scambio di ricette e soluzioni contro questa malattia cronica da combattere solo con la dieta. La Usl a tal proposito, elargisce buoni di acquisto da spendere solo in Farmacia. Vanno da un minimo di 45 euro mensili a un massimo di 140 euro a seconda dell’età e del sesso del paziente. Come dire anche un cracker senza glutine può essere un presidio medico mutuabile. A tal proposito alcune farmacie si sono dotate di particolari schede con microchip che monitorano gli acquisti e funzionano come delle carte di credito.


Ma il prodotto nell’occhio del ciclone è un pacco di farina da mezzo chilo, di una nota marca che l’offerta promuoveva a 1,98 euro quando lo stesso in Farmacia costa 4,32, più del doppio del prezzo del consumatore. Ipotizzando un ricarico del 20%, si tratta di una farina che alla farmacia stessa costerebbe intorno ai 3,60 euro. Costi diversi fra il canale GDO e quello farmaceutico legato alle diverse capacità dei gruppi di acquisto e alle diversità intrinseche dei canali di vendita. Quel tipo di farina, poi, è ricercata anche dalle pizzerie e ristoranti che in città con un finalmente che mancava, preparano da qualche annetto anche per i celiachi e ormai cominciano a crescere di numero.

Una conquista è stato l’avere anche a pranzo un ristorante aperto in centro anche per i celiaci e crepes e gelati senza glutine il mercoledì e venerdì in centro.

E intanto la farina destinata al consumatore finale se non è stata acquistata direttamente dai ristoratori sarà difficile da smerciare senza un documento di carico, perché acquistata con un semplice scontrino. «Forse bisognava porre un limite agli acquisti – sottolinea la Dibello – come si fa con le normali offerte dell’acqua minerale».

 

di Eustachio Cazzorla - lagazzettadelmezzogiorno.it