Il sito de "La Repubblica" in un articolo datato 10 luglio 2008 riporta gli sviluppi del mercato del gelato in corrispondenza di un aumento dell'interesse da parte marchi grandi e piccoli al mercato dell'intolleranza al glutine. Anche in italia sembra quindi che le aziende di produzione alimentare stanno cominciando a scorgere gli indubbi vantaggi nel produrre alimenti privi di glutine, ovvero nel poter aprire i loro prodotti ad un pubblico, purtroppo, in continua crescita all'interno di un mercato dove la concorrenza è ancora blanda e c'è ancora spazio per l'innovazione. Fortunatamente questo per ora è solo che un vantaggio per i celiaci.
Di seguito l'articolo completo estratto dal sito di Repubblica.
Anche i bambini celiaci possono, ormai con una certa tranquillità, accostarsi al gelato. Il mercato si è infatti organizzato al punto che sia la piccola impresa sia la grande industria - naturalmente con modalità e interventi diversi- sono in grado di offrire prodotti adatti anche ai consumatori che presentano intolleranza al glutine. Alcune gelaterie artigianali hanno per esempio frequentato il corso informativo previsto dal Progetto Gelaterie AIC (Associazione Italiana Celiachia) e sono monitorate dai Tutor AIC. Ma si è andati anche oltre. Alle realtà commerciali per così dire "specialistiche" (vedi per esempio la Gelato food group - Il Gelato dei Sancisi - Linea Benessere, Tonitto 1939 - Linea Salute) si sono aggiunte altre situazioni facilmente reperibili anche al bar o al chiosco sulla spiaggia. In questo senso, la Nestlè, con il brand Motta Gelati, ha rivisto e certificato i processi produttivi di alcuni dei suoi prodotti dalla selezione delle materie prime al prodotto finito. Questo ha permesso all'azienda di indicare su alcuni prodotti, il marchio "Spiga Barrata", che riconosce l'uso di processi e parametri in linea con gli standard definiti dall'A.I.C. L'iniziativa è nata da una concreta esigenza dei consumatori: basti pensare che l'84% dei contatti del Call Center aziendale relativi ad allergie e intolleranze nel 2007 si riferiva alla celiachia, con un incremento del 54% rispetto all'anno precedente.