Chi tra i celiaci, specie tra i più giovani, non ha mai rimpianto una buona birra d'orzo alzi la mano. Che dire poi delle innumerevoli discussioni sul fatto che una birra d'orzo "leggera" contenga o meno una quantità di glutine non dannosa per un celiaco. Oggi poi che il mercato di questa bevanda si è ampliato attraverso la diffusione della birra artigianale e di qualità in tanti si chiedono "ma perché una buona birra deve per forza contenere glutine?"
Nei grossi supermercati e nelle farmacie sono presenti infatti alcune birre senza glutine ma, spesso e volentieri il loro gusto risulta solo accettabile e non paragonabile alle "normali" birre.
Per capire il motivo di ciò, bisogna innanzi tutto conoscere gli ingredienti che da millenni (tracce di produzione birraria, vengono fatte risalire agli egiziani) caratterizzano la produzione della birra. Una qualunque birra viene prodotta con Acqua, Malto d'Orzo, Lievito e Luppolo inoltre in alcune birre l'orzo viene accompagnato da altri cereali come il mais. Tralasciando il lievito (che in alcuni casi può contenere tracce di glutine) è proprio l'orzo ingrediente principale della birra, a far si che la stessa risulti inadatta per i celiaci.
Il procedimento con cui viene prodotta la birra, prevede che l'orzo venga miscelato e cotto nell'acqua, prima di ciò però viene maltato.
In pratica i semi d'orzo vengono fatti germogliare e poi essicati (o tostati), in tal modo all'interno di ogni seme avverranno le trasformazioni enzimatiche che daranno alla nostra birra tutte le sue caratteristiche organolettiche. La larga diffusione di questa bevanda ha fatto si che alcune aziende produttrici di prodotti senza glutine, impiegasse e impieghi tutt'ora notevole risorse nello studio di come sia possibile produrre una buona birra senza glutine. In tal senso la ricerca è attiva e la volontà delle aziende di raggiungere una sempre più grande fetta di mercato, ha contribuito a velocizzare e migliorare via via i risultati ottenuti.
Ma vediamo per sommi capi quali sono i procedimenti attualmente conosciuti e più usati per ottenere una birra adatta a i celiaci.
Il primo modo per produrre birra senza glutine e anche il più intuitivo, consiste nel produrla utilizzando uno o più cereali che non contengano glutine da qui tutte le birre gluten free derivate da malto di mais, di sorgo o di riso etc. Questo procedimento, permette di ottenere birre bevibili e talvolta buone, ma spesso alquanto diverse per corpo e gusto, dalle birre tradizionali, risultato logico visto che si cambia alla radice l'ingrediente principe della birra stessa. Spesso tali birre sono eccessivamente ricche di luppolo che aggiunto in grandi quantità per dar loro un sapore più definito, finisce però per rendere la birra troppo amara riducendone la bevibilità. Inoltre questo sistema risulta assai complesso in quanto i cereali diversi dall'orzo mal si prestano a essere maltati e lavorati per la sucessiva fermentazione, questo fa sì che, mentre per le birre d'orzo esistano una moltitudine di appassionati che producono da se la propria birra, per quelle derivate da altri cereali la produzione sia quasi totalmente sostenuta dalle grandi aziende.
Il secondo metodo è quello che prevede l'utilizzo di normale malto d'orzo, malto che però è lavorato in modo tale da garantire che la birra prodotta contenga una quantità di glutine talmente bassa ( solitamente inferiore alle 6 parti per milione) da non risultare nociva per un celiaco.
Tra queste birra spiccano alcune provenienti dalla Spagna.
Questo metodo permette di ottenere una birra di norma leggera di corpo, moderatamente alcolica e con un gusto che si avvicina molto a una qualunque birra prodotta con orzo. In questo caso, rimanendo l'orzo l'ingrediente fondamentale queste birre avranno un gusto più deciso e di solito, meno acidulo di quelle prodotte con altri cereali. Anche in questo caso, purtroppo, la produzione di queste birre vede attori protagonisti le grosse aziende produttrici, lasciando, per la sua complessità, quasi tagliati fuori i produttori artigianali. E' ormai evidente, quanto sia mutato in pochi anni lo scenario delle birre senza glutine, portando i produttori a studiare nuove ricette per produrre birre che fossero di qualità e che potessero dare anche al palato del celiaco quella soddisfazione e quel piacere che una buona birra deve dare per essere chiamata tale. Ci auguriamo che le ricerche in questo campo continuino a portare buoni frutti, a vantaggio della genuinità e naturalezza di una bevanda antica e dalle tante proprietà, che spesso però, non viene apprezzata come dovrebbe.