Sono state pubblicate da pochi giorni le nuove linee guida della Società Europea di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica in merito allo studio della malattia celiaca in età pediatrica. Le linee guida 2020, nascono con lo scopo di stabilire dei criteri con cui è possibile andare ad analizzare il sistema per cui la malattia può essere studiata nel dettaglio. Nel 2012 erano stati pubblicati i primi esami delle linee guida per la malattia celiaca ma da allora la società scientifica, ovviamente ha fatto tanti passi davanti. Ecco perché nei giorni scorsi è emerso finalmente un riscontro che possa dare delle risoluzioni, quando si parla di celiachia.
Per la diagnosi di celiachia, l'obiettivo che si era posta la società scientifica era quello di fare una diagnosi di questa patologia senza raccogliere la biopsia della mucosa del duodeno. Le linee guida infatti, si sono concentrate soprattutto sui sintomi, sulle caratteristiche dei geni del sistema Hla, che danno luogo poi alla nascita della celiachia, e sugli esami di laboratorio. Lo studio attuale si sta concentrando molto sul focus che analizza le alterazioni dei tessuti, così da capire se è possibile con la celiachia fare una diagnosi semplicemente valutando un esame del sangue. Generalmente, secondo quanto è emerso nelle nuove linee guida 2020, si può misurare la presenza di celiachia dalla concentrazione totale nel sangue di anticorpi di tipo IgA e anche quelli diretti IgA contro l'Enzima Transglutaminasi 2. Questo ovviamente fa capire che potrebbe esserci un sospetto di celiachia. Per gli esperti, non bisogna concentrarci sugli anticorpi anti gliadina ma piuttosto, andare a fare una valutazione generale tenendo presente altri parametri. La grande novità però è che adesso si può anche parlare di una diagnosi certa se la concentrazione dell'Enzima transglutaminasi 2 e gli anticorpi IgA diretti è maggiore o uguale a 10 volte il limite superiore della norma- Se è così, allora c'è già una certezza di celiachia senza bisogno di fare la biopsia. Se invece ci sono dei dubbi e non si capisce bene quali sono i punti di riscontro di questa patologia, allora invece bisogna fare indagini più approfondite.
Nonostante i grandi passi avanti fatti nell'ambito della diagnosi per la celiachia, gli autori dello studio della European Society of Pediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition hanno specificato come comunque la biopsia è la valutazione ancora più affidabile per questo tipo di esame. Quando infatti, ci sono dei dubbi sui valori di IgA e transglutaminasi 2 nel sangue, allora bisogna necessariamente andare a lavorare sulla biopsia del duodeno. I soggetti che hanno in corso i fenomeni di autoimmunità di certo avranno una diagnosi di celiachia più semplice. Quindi si conferma la necessità che per diagnosticare la malattia celiaca, ancora non vi è certezza senza la biopsia del duodeno ma ora è possibile fare una buona diagnosi quando invece la concentrazione in merito al rapporto tra TgA-IgA è chiaro. In ogni caso, è bene fare particolare attenzione prima di iniziare una terapia!