Un 16enne di Bologna muore per un gelato: era celiaco.
I titoli degli articoli o dei servizi dei telegiornali titolano grosso modo così, con le classiche e consuete variazioni sul tema e con una forte propensione al titolo "forte", d'impatto. Ma come già nel caso della piccola Emanuela Carta, situazione del tutto analoga, anche per il presunto colpevole, un gelato. Il ragazzo bolognese di 16 anni si trovava in vacanza in Puglia e soffriva di celiachia. Con i classici "forse", che consentono di dire quello che si vuole pur senza conoscere gli argomenti, si insinua il dubbio che la morte è stata causata da un gelato non idoneo ai celiaci, quindi contenente glutine.
Una cosa che va sottolineata è che la celiachia non è causa diretta di morte, in nessun caso. Insomma, come abbiamo già detto diverse volte, di celiachia non si muore. Viene definita oggi da più parti come una malattia "subdola", quando in realtà la malattia in sé è piuttosto semplice, il difficile è districarsi in un ambiente piuttosto ignorante in materia.
I sintomi della celiachia sono piuttosto vari a seconda del soggetto: essendo infatti connessa all'apparato digerente può provocare attraverso il malassorbimento i problemi più vari, da dermatiti a emicrania. Ma in sintesi, di celiachia si sta male, ma non si muore, specialmente se si segue una dieta corretta.