Ho letto un post di una ragazza che dopo la celiachia ha avuto problemi col lattosio, tenuti a bada con l'asacol. A me è capitato l'inverso. Premetto che ho scoperto la celiachia più di cinque anni fa (ne ho 38). Da adolescente ho iniziato ad avere problemi intestinali e scariche diarroiche frequenti. In una rinomata clinica mi è stata diagnosticata la colite ulcerosa. Avevo notato che le scariche erano frequenti in concomitanza con l'assunzione di latte. Il mio medico di base, vista la diagnosi, mi ha fatto assumere Asacol in compresse (che in precedenza avevo assunto in supposte). Ho anche smesso di assumere latte e nel tempo mi sono sentita rinata. Dopo circa un anno, ho diminuito il dosaggio di asacol e dietro consiglio del medico ho ripreso l'assunzione del latte gradualmente, passando da un cucchiaio al giorno ad una tazzina da caffè, fino a reintrodurlo normalmente. Da allora, e sono un po' di anni, assumo regolarmente il latte senza problemi, nonostante la scoperta della celiachia. Certo, magari la celiachia l'avevo già quando non tolleravo il latte, ma nessuno mi ha prescritto gli esami specifici, neppure davanti a transaminasi mosse (non altissime). Trasferitami nella città in cui vivo ora, il mio attuale medico, viste le analisi delle transaminasi, mi ha fatto fare una visita da un epatologo ed è stato lui a richiedere le analisi specifiche (comprese quelle per una patologia più brutta, visto il mio passato di colite ulcerosa - che forse era già allora celiachia mal diagnosticata... -). Le settimane più brutte della mia vita. Scoprire la celiachia è stato quasi un sollievo, visto che gli altri esami (negativi) servivano a cercare un'eventuale colangite sclerosante (bel nome, vero?). Saluti da una celiaca non (più) intollerante al lattosio.